E’ morto all’età di 86 anni Herbie Flowers, bassista e session man tra i più apprezzati sulla scena britannica a partire dagli anni ‘60.
Nato a Isleworth, nel Middlesex, nel 1938, Flowers - dopo aver prestato servizio nella banda della RAF come suonatore di tuba a partire dal 1956, quando fu arruolato all’età di 18 anni, negli anni ‘60 consolidò la sua fama come turnista, lavorando per produttori come Shel Talmy, Mickie Most, Steve Rowland, Richard Perry, Gus Dudgeon e Tony Visconti.
In forze come musicista aggiunto in band come CCS e T-Rex, proprio grazie a Visconti Flowers entrò in contatto con David Bowie, col quale collaborò per la registrazione di “Space Oddity” (1969) e “Diamond Dogs” (1974). Benché alla fine degli anni ‘70 il suo nome figurasse tra i crediti di oltre 500 brani finiti ai piani alti delle classifiche di vendita, il suo nome rimase indissolubilmente legato al “Walk on the Wild Side” (estratto da “Transformer” del 1972, prodotto dagli stessi Bowie e Visconti - nella foto la copertina del singolo), forse il brano più conosciuto - l’unico a raggiungere la top 20 nelle classifiche americane - della carriere solista di Lou Reed, caratterizzato da una inconfondibile linea di basso che fu proprio Flowers a scrivere:
“Nonostante non ci sia stato ufficialmente confermato, ci dispiace molto di apprendere della scomparsa di Herbie Flowers”, si legge in una nota diffusa sui canali social ufficiale intestati a Bowie: “Oltre alla sua incredibile abilità musicale, Herbie era una persona per bene e molto divertente. I nostri pensieri vanno alla sua famiglia e ai suoi amici".
"Rattristato" dalla scomparsa di Flowers si è dichiarato anche Visconti, in un post pubblicato sul proprio account Facebook ufficiale.
Tra gli altri artisti ad aver pubblicato tributi social in suo onore figurano il bassista dei Suede Mat Osman e il frontman dei Charlatans Tim Burgess.