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Lisa è la più grande popstar asiatica attualmente in circolazione

Tra un video da SUper Bowl e numeri da capogiro, la cantante spazza via il passato con le Blackpink.
Lisa è la più grande popstar asiatica attualmente in circolazione

“Questo è solo l’inizio”, scrive lei, un po’ minacciosa, sui social, per la felicità dei suoi 103 milioni di follower (c’è anche Damiano David dei Maneskin). “Sono passati tre anni dalla mia ultima canzone, quindi spero che l’era ‘Rockstar’ vi piaccia tanto quanto piace a me. Sto lavorando a questo progetto da un bel po’ di tempo e mi sono divertita tantissimo mentre lo preparavo”, aggiunge. Se queste sono le premesse, dall’album con il quale Lisa spazzerà via le Blackpink - perché questo succederà, scommettiamo? - bisognerà aspettarsi qualcosa di davvero spiazzante. E no, non c’entrano tanto i numeri di “Rockstar”, il singolo con il quale la 27enne cantante thailandese, che appena quattordicenne si trasferì in Corea del Sud dopo aver superato tra 4mila candidati un provino per entrare come apprendista nell’etichetta discografica sudcoreana YG Entertainment (dai cui laboratori sarebbero uscite le Blackpink), sta scalando le classifiche mondiali, che riassumiamo per completezza di informazione: 111 milioni di stream complessive su Spotify in meno di un mese (il brano è uscito lo scorso 27 giugno) e 111 milioni di visualizzazioni su YouTube, primo posto nell’ambitissima Billboard Global Excl. US, la classifica redatta dalla “bibbia” del music biz a stelle e strisce delle canzoni più popolari a livello mondiale al di fuori dagli States. C’è qualcosa che va oltre le cifre, i dati, i record: è l’attitudine. Da popstar vera. Forse la più grande popstar asiatica attualmente in circolazione, per idee e proposta artistica.

Guardi il video di “Rockstar” e ti sembra di assistere all’esibizione al Super Bowl di una Rihanna o di una Beyoncé: ora si scatena in mezzo a un centinaio di ballerini, ora balla in mezzo a motociclisti che sfrecciano intorno a lei su una sola ruota facendo scintille sull’asfalto, tipo “Fast and Furious” per intenderci (per caso c’è il tocco dell’intelligenza artificiale? Viene da domandarselo), ora marcia incattivita per strada insieme alle sue compagne. E intanto canta: “I’m a rockstar, I’m a rockstar / it’s not hype, hype, baby, make you rock-hard”. Un utente scrive tra i commenti: “Ciò che amo di questo ritorno è quanto sia diverso il suono. E non sto solo dicendo che Lisa suona in modo diverso, ma la qualità complessiva della canzone non è più k-pop-ish. Sta andando verso una direzione che le si addice, trovando il suo stile”. La regia del videoclip è di Henry Scholfield, già dietro gli spot di alcuni grossi marchi e le clip di artisti come Dua Lipa (“Break my heart”, “New rules”, “IDGAF”), Rosalía (“Di mi nombre”), Stromae (“Fils de joie”), Billie Eilish (“Hostage”), Stormzy (“Vossi Bop”), Ed Sheeran (“2Step”). Le coreografie portano invece la firma di Sean Bankhead, già collaboratore di Lil Nas X, Normai, Cardi B, Sam Smith, FKA Twigs, oltre ad aver curato la performance di Usher al Super Bowl di quest’anno.

La canzone - cantata tutta in inglese - va oltre i luoghi comuni del k-pop: mischia hyperpop, r&b, hip hop, con un suono accattivante, martellante, che nulla ha da invidiare a quello di certe superstar del music biz statunitense. Del resto nella produzione c’è lo zampino di Ryan Tedder, genietto del pop a stelle e strisce degli ultimi vent’anni, autore di alcune delle più grandi hit di Madonna, Lady Gaga, U2, Adele, Ariana Grande, Beyoncé, Maroon 5 e Katy Perry. E, piccola sorpresa, “Rockstar” campiona i Tame Impala. Tutto vero: il brano di Lisa utilizza un sample di “New person, same old mistakes”, una delle tracce di “Currents”, l’album che il re del pop psichedelico Kevin Parker pubblicò nel 2015.

“Rockstar” è il primo singolo solista di Lisa pubblicato sotto la nuova partnership tra la sua società Lloud Co. e RCA Records (Sony Music), dopo l’addio a YG Entertainment. Lo scorso dicembre nessuna delle quattro Blackpink ha scelto di rinnovare il proprio contratto individuale con l’etichetta che le segue sin dai loro esordi nel 2016 e che continuierà a seguire solo i loro progetti collettivi (ma ce ne saranno ancora?). Intanto la parabola di Lisa, Jisoo, Jennie e Rosé si appresta a sbarcare al cinema in 110 paesi, dal 31 luglio al 4 agosto grazie a “Born pink”, il film che racconta l’ultimo tour mondiale della girl band fenomeno del k-pop. E che potrebbe rappresentare una chiusura del cerchio.

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