Ci sono canzoni che possono rendere immortali, che sfidano l’eternità. Brani che, magicamente, sfuggono al tempo, passano di generazione in generazione e diventano patrimonio popolare tra karaoke, cori da stadio, canti di gruppo e tributi infiniti. Un miracolo pop. “Comprami”, uscita nel 1979, 45 anni fa, ha trasformato Viola Valentino, per sempre, in un’icona, anticipando molti aspetti dell’emancipazione femminile nel mondo della musica. Alcuni artisti quando vengono identificati in modo così forte con un pezzo è come se vivessero una sorta di maledizione, mentre per Virginia Maria Minnetti, questo il suo vero nome, in quel sensualissimo “Comprami, io sono in vendita” c’è il suo elisir per l’eterna giovinezza. “Se quando faccio un concerto non la canto, il pubblico mi picchia”, sorride Viola, 74 anni, che non ha mai smesso di fare musica e live. Il suo ultimo album, “Gratis”, è uscito l’anno scorso: “Mi è anche venuta voglia di tornare al Festival di Sanremo, sai? Proverò a mandare un brano per l’edizione 2025”, prosegue. Intelligente, ironica, decisa e forse, al contrario di quello che canta proprio in “Comprami”, a tratti anche “irraggiungibile”.
Partiamo da “Comprami”. Le cambiò la vita in modo radicale?
Beh, decisamente. Anche perché fu il mio primo brano solista. Mi ricordo quando gli autori (testo di Renato Brioschi e Cristiano Minellono, prodotto da Giancarlo Lucariello, ndr) me la proposero: mi colpì, sin da subito. Sentii un piacere particolare nel cantarla nonostante fosse un’incognita buttarsi nel mercato da sola. Io già allora facevo musica, ero in un gruppo che si chiamava “Fantasy”, facevo la modella e studiavo Medicina. Il mio vero sogno, all’inizio, era di diventare medico. E invece “Comprami”, che ottenne un successo straordinario, mi ha reso una paziente (ride, ndr). Ancora oggi se non la faccio in un concerto, la gente impazzisce, mi picchia.
Un aspetto interessante è che “Comprami”, sentito oggi, viene percepito come un grido di libertà della donna che può fare quello che vuole del proprio corpo, mentre ai tempi la canzone fu pesantemente criticata dalle femministe.
Subito infatti non fu capita. Sì, la protagonista si “vende”, ma in realtà non c’entrano i soldi, si “vende” in modo libero “per una parola, un gesto, una poesia” a uno sfortunato, a uno sfigato in amore. In quel “e non mi credere irraggiungibile”, secondo me, c’è qualche cosa di bellissimo, una sorta di romantica speranza per tutti. È chiaro che il pezzo gioca in modo ironico su questo aspetto della “vendita” e se non ci fosse stato questo gioco, per l’appunto, non avrebbe avuto il successo che ha avuto. Quello fu il periodo più bello della mia vita, ricco di leggiadria. Anche perché “Comprami” non fu pensata per le classifiche, la realizzammo in modo molto naturale e divertente.
Lei in quegli anni divenne un’icona pop e un sogno erotico.
Ancora adesso piaccio molto, eh…(sorride, ndr).
Nel 1999 ne incise una nuova versione con i Zerodecibel intitolata “Comprami 2000”, che contiene una parte rap inedita cantata dal gruppo. Il video (guarda qui) sollevò delle polemiche.
Sì, è un video che racconta la libertà sessuale attraverso il proprio modo di essere, di vestirsi, di muoversi. Io me la sono sempre presa con gli ignoranti, con chi non accetta che ci possano essere anche altri gusti sessuali oltre al proprio. Ho fatto tante battaglie per la libertà dell’individuo, per far passare il messaggio che siamo tutti esseri umani. Oggi certi temi, nel mondo della musica, sono più sdoganati, ma venti/trent’anni fa prendere posizione contro le discriminazioni delle persone omosessuali, non era così comune in Italia.
Lei interpretò anche altre canzoni di successo negli anni ’80: "Sei una bomba", "Sera coi fiocchi", "Giorno popolare" e "Sola", tratto dal film “Delitto sull'autostrada”, a cui partecipò in qualità di attrice al fianco di Tomas Milian.
Sì, sono tutti ricordi bellissimi. Non ho mai subito discriminazioni, però è vero che in quegli anni spopolavano tantissimo i cantanti uomini e le artiste donne non erano tante come lo sono oggi. Io credo di continuare a raccogliere molto di quello che ho seminato: non me la tiro, sono disponibile con tutti i fan, mi fermo a fare foto e se vedo che qualcuno della sicurezza tratta male qualche mio ammiratore mi arrabbio. Oggi molti cantanti pop, che non sappiamo se resteranno nella storia o meno, si credono degli dei in Terra. Io ho imparato che l’umiltà paga ed è un valore.
Oggi ci sono cantanti come Elodie, Annalisa, Angelina Mango. Sono loro le icone del pop. Le piacciono?
Mi piacciono tutte e tre. La canzone più bella che ho sentito, negli ultimi tempi, però, non è loro, ma la canta Loredana Berté: è “Pazza”, quella che ha presentato al Festival di Sanremo 2024. L’ho ascoltata e ho pensato: “cavolo, avrei voluto cantarla io una canzone così”. Oppure sarebbe stato bello cantarla insieme.
Nel 1982 partecipò anche al Festival di Sanremo con “Romantici”, ci tornò nel 1983 con il brano “Arriva arriva”. Le piace il Festival di oggi?
Non mi sono mai più ripresentata e non mi hanno mai chiamata come ospite. Ma recentemente scrollando sul telefono è spuntato un mio vecchio video al Festival del 1983 e mi è tornata la voglia. Vorrei presentarmi al prossimo, quello del 2025, ma ovviamente ci vuole la canzone giusta. Anche perché sono maturata vocalmente, oggi sono diversa da quella di “Comprami”, dovrei candidarmi con un brano particolare che mi valorizzi. Al Festival, negli ultimi anni, ho visto davvero passare di tutto, ma non lo dico in senso negativo. È bello che ci sia tanta varietà, io sto aspettando una nuova occasione per rimettermi in gioco e chissà che non passi proprio dall’Ariston. Mai dire mai.
La canzone che più sente sua?
“Sola”. E anche “Romantici”.
Il suo ultimo album “Gratis” è uscito nel 2023.
Sì, è stato un modo per fare ancora concerti in giro per l’Italia e per provare a trovare un senso in questa giungla.
Giungla?
Ogni settimana escono migliaia di brani. Vuol dire che c’è davvero spazio per tutti, ma è difficilissimo lasciare il segno.
La sua carriera è stata appagante?
Assolutamente sì, sono in pace con me stessa e felice. Ma dico la verità: mi piacerebbe ancora una volta, una sola volta, tornare in cima alle classifiche con un brano, come in quei tempi che non dimenticherò mai (sorride, ndr).