Per i messicani i gringo sono gli americani. Per gli argentini i gringo sono gli italiani. Per gli italiani i gringo sono i cowboy. In Perù se hai la pelle bianca, sei un gringo. In Brasile tutti gli stranieri sono gringo. I Selton, la band di Daniel Plentz, Eduardo Stein Dechtiar e Ramiro Levy ha pubblicato “Gringo Vol.1”, si tratta della prima parte di un doppio disco che inaugura per il trio un 2024 che si preannuncia ricco di musica. Il gruppo lo presenterà in tour, partendo sabato 25 maggio dal Mi Ami di Milano per poi volare in Brasile per una mini-tournée che farà tappa a Rio De Janeiro, Sorocaba, San Paolo e Porto Alegre, infine rientreranno in Italia e proseguiranno con gli appuntamenti nei festival estivi.
“Volevamo fare un disco che suonasse ‘Gringo’. In Brasile si dice così per descrivere qualcosa difficile da classificare, che sembra arrivato da un altro pianeta. E, dopo tanti anni, la nostra urgenza era quella di fare un disco che fosse rilevante innanzitutto per noi e che non fosse dunque soltanto ‘un altro disco dei Selton’. Per questo abbiamo deciso di usare il tempo a nostro favore e di tornare solo con qualcosa di importante da dire, qualcosa di ‘gringo’”, ha raccontato il gruppo. Per la produzione è stato coinvolto Ricky Damian, giovane professionista italiano “fuorisede e fuoriclasse”, come lo definiscono i Selton, vincitore di un Grammy Award per “Uptown Funk” di Bruno Mars, e braccio destro di Mark Ronson, trapiantato a Londra per inseguire il suo sogno, “anche lui è un gringo a modo suo”. Con i Selton ha registrato buona parte del progetto nello Studio 13 di Damon Albarn e, tra sintetizzatori e strumenti provenienti da tutto il mondo, ha contribuito profondamente alla ricerca sonora del lavoro.
“Gringo” è per i Selton un terreno nuovo, dal suonare ed esplorare. “Siamo partiti da una cinquantina di canzoni – hanno proseguito - per poi arrivare alle venti che erano per noi imprescindibili, e da lì abbiamo capito che sarebbe stato effettivamente un disco doppio”. Il design della copertina monocolore verde è opera di Eduardo Dudu Stein Dechtiar, bassista e artista grafico della band. L’intenzione è semplice, ma ambiziosa: lasciare spazio soltanto alla musica, niente grafiche o altre idee che potessero distrarre. “Sangue Latino” con Ney Matogrosso recupera il brano manifesto della band Secos & Molhados, che negli anni '70 è diventata famosa grazie a un mix tra musica popolare e psichedelia. In questa versione italo-brasiliana, la voce di Ney Matogrosso, cantante originale del brano, è come una benedizione per il gruppo. “Calma cara” è la fotografia in musica della profondità di certi momenti fugaci, “è l’innamoramento più totale che viene rotto dal sole che sorge”. Il disco prosegue con “Fatal” su cui il gruppo ha spiegato: “I nostri amici sono tutti stressati, frustrati e pieni di porte aperte che non portano da nessuna parte. Ecco perché abbiamo scritto una canzone per loro, ma in fondo anche per noi, che siamo spesso stanchi, sempre di corsa ma comunque in ritardo”.
Spazio anche per “Café Pra Dois”: “Tesão” in portoghese significa "desiderio, eccitazione". “Qui si parla di quando il tesão finisce e si porta con sé tutta la magia, anzi si porta via anche la persona che prima occupava l’altro lato del letto matrimoniale”, hanno svelato i Selton. Si prosegue con “Mezzo Mezzo” e “Calamaro Gigante”, quest’ultima è una specie di favola, il racconto di un esodo forzato. Una storia che parla dei movimenti migratori narrata dal punto di vista della natura, rappresentata attraverso un essere mitologico che dal profondo del mare osserva la miseria umana con distacco e compassione. Si prosegue con “Maresia”, “Loucura” con Marco Castello e “Tears In The Swimming Pool”, una canzone scritta interamente dentro l’acqua: “Qualche sera prima Dudu aveva fatto un giro di accordi sull’ukulele e per qualche motivo quel giro si era piantato nella testa di Ramiro, che mentre nuotava in piscina provava a fissare con la mente le parole che comparivano come per magia in un foglio immaginario. Questa è la nostra prova che tuffarsi nell’acqua fredda può avere i suoi benefici, anche d'inverno, soprattutto se stai cercando di lasciare qualcosa di inutile alle spalle”.