Una bambina sta disegnando un mostruoso pesce davanti alla finestra della sua cameretta. All’improvviso, un lampo nel cielo attrae la sua attenzione: è un varco spazio-temporale che si è appena spalancato, lasciando precipitare sulla Terra un veicolo misterioso. La bambina guarda esterrefatta, poi lascia perdere il disegno e corre a vedere cosa sta succedendo. Parte una tastiera che fa tanto dance Anni ’70. La bimba si addentra in un bosco e si ritrova di fronte ad un lago. Il veicolo misterioso precipitato dal cielo è un’automobile: sta affondando nell’acqua. I finestrini emanano una luce verde fluo. Dentro ci sono due figure: sono Emperor Steele e Lord Littlemore, gli Empire of the Sun. “We are calling your name, come on and lose control”, cantano. È così, con questo video tra il fiabesco, il lo-fi e il fantascientifico, diretto dall’acclamato regista Michael Maxxis (già al fianco di - tra gli altri - Orville Peck, il cantante mascherato che ha ridefinito i contorni del country negli Usa, e di Kygo), che gli Empire of the Sun hanno deciso di inaugurare con il singolo “Changes” il nuovo capitolo della loro carriera. Il duo australiano composto da Luke Steele e Nick Littlemore torna a distanza di sei anni dall’ultimo album. Pronto a riprendersi il suo spazio nella scena pop.
Il videoclip di “Changes” somiglia a un rito di iniziazione. Maxxis, noto per la sua narrazione evocativa e per l'estetica visiva di grande impatto, ha collaborato a stretto contatto con la band per creare una narrazione in grado di esplorare il potere dell'immaginazione e la ricerca della scoperta di sé. Girato tra i paesaggi mozzafiato della Tailandia, il videoclip del singolo che segna il ritorno degli Empire of the Sun invita il pubblico a imbarcarsi in un'odissea cinematografica di grande impatto visivo, che cattura ed entusiasmerà gli spettatori con il suo fascino ultraterreno. “‘Changes’ è stato un brano di svolta per noi. È stato il momento di chiarezza in cui è diventato evidente che eravamo in un nuovo capitolo musicale, in un momento di rinascita, nella prossima pagina della storia dell’Impero”, dice Emperor Steele, il frontman del duo. Lord Littlemore gli fa eco: “Entrate ancora una volta nel mondo che abbiamo creato, addentratevi di più all'interno di esso e sarete ricompensati con la sua storia in continua espansione, ognuno è invitato a prendere parte alla nuova era”.
A cavallo tra gli Anni 00 e ’10 gli Empire of the Sun hanno segnato in maniera indelebile la cultura pop con hit come “Walking on a dream”, “We are the people” e “Alive”, puntando su un mix irresistibile di pop ed elettronica e su un’estetica accattivante, tra costumi, maschere, videoclip immaginifici, vendendo 6 milioni di copie a livello mondiale. In questi anni hanno cercato nuova linfa creativa, come loro stessi raccontano. “Changes”, tra beat pulsanti e melodie contagiose, preannuncia un’evoluzione sonora per Steele e Littlemore, che tornano a creare mondi sonori eterei in grado di affascinare il pubblico guardando al futuro ma al tempo stesso rimanendo fedelissimi a quello stile unico che contraddistingue il loro progetto, con quella capacità di intrecciare musica ed estetica visiva.
Nel video all’improvviso compaiono delle figure aliene che li fanno levitare in aria. È un attimo, un soffio, poi l’ambientazione cambia. Ora i due sono alle pendici di un antico tempio in rovina, cantano, ballano e la bambina li guarda estasiata: “I cambiamenti rappresentano le sabbie mutevoli del tempo, gli imperi sorgono e cadono ma il sole continuerà a splendere”.