Nostalgia canaglia: la colonna sonora di Vacanze di Natale

La capsula del tempo del film dei Vanzina

Si potrebbe scrivere un articolone già solamente sui titoli di testa, tra i più iconici della storia del cinema italiano (non ce ne vogliano gli snob dei cinepanettoni). “Luigi e Aurelio De Laurentiis presentano”, recita una scritta rossa nel primissimo frame. E subito dopo il titolone: “Vacanze di Natale”. In sottofondo, una delle canzoni più rappresentative di quella straordinaria annata discografica che fu il 1983: “Moonlight shadow” di Mike Oldfield e Maggie Reilly. E mentre si susseguono immagini girate sulle piste di Cortina d’Ampezzo parte la carrellata con i nomi degli attori del film: Jerry Calà, Christian De Sica, Karina Huff, Claudio Amendola, Antonella Interlenghi, Riccardo Garrone, e via dicendo. L’ultimo nome è quello del regista, Carlo Vanzina: tempo di introdurre la prima scena, quella relativa all’arrivo a Cortina della famiglia romana dei Covelli, che subito parte “Grazie Roma”, l’inno che nella primavera di quell’anno aveva accompagnato la cavalcata dei giallorossi di Agostino Di Bartolomei, Carlo Ancelotti, Paulo Roberto Falcao, Giuseppe Giannini, Roberto Pruzzo, Sebino Nela e del barone Nils Liedholm verso lo storico scudetto. Ma nella colonna sonora di “Vacanze di Natale” c’è molto di più: è un best of che ci dice molto dell’Italia del 1983 e del pop che funzionava in classifica all’inizio degli Anni ’80.

Dice bene Jacopo Tomatis ne “La compilation soundtrack nel cinema sonoro italiano” a cura di Maurizio Corbella, uscito nel 2020, quando scrive che la musica gioca un ruolo centrale nell’idea dei Vanzina - reduci dal successo di Sapore di mare - di riportare in auge le commedie balneari a cavallo tra gli anni Cinquanta e Sessanta puntando anche su una colonna sonora vintage di successi d’epoca: solo che se nel film dell’anno precedente, a partire dal titolo, omaggio alla hit di Gino Paoli, i due si rifacevano all’immaginario degli Anni ’60, in “Vacanze di Natale” puntarono sui successi del 1983. Non potevano immaginarlo, ma con quella colonna sonora che si apriva proprio con “Moonlight shadow” stavano consegnando ai posteri una sorta di capsula del tempo: “Uno degli elementi che più si fanno ricordare nel film è l’onnipresenza delle canzoni, che spesso fungono da ‘sound bridge’ (allaccio sonoro) per ammorbidire il passaggio da una scena all’altra. Queste sequenze, che diventeranno tipiche della sintassi del cinepanettone, sembrano già rivelare l’influsso di un’estetica derivata dal vidoclip, tipica del film hollywoodiano del periodo”, osserva Tomatis.

Ma cosa c’era nella colonna sonora di “Vacanze di Natale”? Vi rinfreschiamo la memoria: “Amore disperato” di Nada, “Dance all Nite” di Lu Colombo, “Dolce vita” di Ryan Paris, “I like Chopin” di Gazebo, “Vita spericolata” di Vasco Rossi (lanciatissimo dopo la partecipazione al Festival di Sanremo che lo aveva consacrato idolo dei giovanissimi). E poi citazioni di “Aria di casa” di Sammy Barbot, “L’anno che verrà” di Lucio Dalla, “Aumm aumm” di Teresa De Sio e “Musica musica” di Ornella Vanoni, cantate da Jerry Calà al piano bar. Senza dimenticare quella “Ancora” di Eduardo De Crescenzo urlata dallo stesso Calà, “Teorema” di Marco Ferradini. Nostalgia canaglia. Delle ventuno canzoni in tutto i cui titoli vengono citati nei titoli di coda, sulle note di “Maracaibo” di Lu Colombo, quattordici erano state pubblicate nel 1983. E quasi tutte erano state o erano in classifica al momento dell’uscita del film nelle sale, il 23 dicembre 1983.

Quarant’anni e una settimana dopo il 30 dicembre il film, commedia cult di Natale, tornerà solo per un giorno nelle sale in versione restaurata e rimasterizzata: i pianobar, le cene di Natale, le piste innevate, le gare di sci, le comitive giovanili, le battute fulminanti, fanno del capolavoro dei Vanzina un piccolo romanzo generazionale su come eravamo. E forse su come vorremmo ancora essere. Nostalgia canaglia.

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