Un fenomeno discografico che divide il pubblico e la critica, tra chi li definisce dei cosplayer dei Led Zeppelin, una cover band di imitatori che si diverte a toccare le corde della nostalgia, e chi invece li considera gli apostoli del rock old school. Ma anche un fenomeno live che vale oltre 1 milioni di biglietti venduti. I Greta Van Fleet arrivano questa sera all’UnipolArena di Casalecchio di Reno a Bologna, per l’unica data italiana del 2023 del tour legato al nuovo album “Starcatcher” (pochissimi i biglietti rimasti per lo show, annunciato lo scorso luglio). Cosa aspettarsi dal concerto della band composta dai fratelli Josh, Jake e Sam Kiszka rispettivamente voce, chitarra e basso, accompagnati dal batterista Daniel Wagner? L’attesa dei 20 mila fan italiani che hanno acquistato i biglietti per assistere all’evento - il gruppo tornerà in Italia la prossima estate, il 7 luglio 2024, a Mantova - è alle stelle. E sarà ripagata da uno show pirotecnico.
Così, almeno, garantisce chi ha avuto modo di assistere alle precedenti date della tournée, partita lo scorso luglio dagli Stati Uniti praticamente in concomitanza con l’uscita del terzo album della band, “Starcatcher”, che prima di sbarcare in Europa all’inizio del mese ha visto i Greta Van Fleet macinare chilometri girando gli Usa in lungo e in largo: da Nashville a Cleveland, da Houston a Indianapolis, da Denver a Philadelphia, passando per Seattle, Portland, Los Angeles, Las Vegas, Chicago, New York, tra sold out e trionfi di critica. Il Dallas Observer, testata leader della zona di Dallas, li ha difesi dalle critiche dei puristi: “Se avete sentito parlare dei Greta Van Fleet, probabilmente avete anche sentito critiche del tipo: ‘Sono una cover band dei Led Zeppelin’. Sebbene a volte ci siano forti indizi su questo, nulla potrebbe essere più lontano dalla verità. Ci sono somiglianze? Sì, certo, ma è quasi impossibile trovare un gruppo hard rock che non si sia un po’ ispirato agli Zeppelin”. E recensendo lo show, ha parlato di “uno spettacolo rock da arena in stile Anni ’70, tra costumi sgargianti e appariscenti, estesi assoli di chitarra e batteria e fiamme”, a metà strada tra uno spettacolo di Perry Farrell e uno dei Queen: “Che si consideri il rock dei Greta Van Fleet derivativo o meno, la band mette in scena uno spettacolo rock and roll vecchio stile, energico”.
Il concerto, lungo due ore, è in larga parte incentrato sull'album “Starcatcher”, che ha visto i Greta Van Fleet disattendere le aspettative del music biz nei loro confronti. I discografici avevano messo a disposizione di Joshua Kiszka e soci un mago del pop-rock come Greg Kurstin (uno che passa dai Foo Fighters e Beck a Britney Spears e Katy Perry), che però, come qualche critico aveva sottolineato, aveva dato a “The battle at garden’s gate” una produzione un po’ più patinata del precedente. Loro a questo giro gli hanno preferito Dave Cobb, uno con un pedigree “più rock” (di solito lavora con Jason Isbell, Chris Stapleton e Sammy Hagar), facendo un passo indietro e recuperando la ruvidezza degli esordi: “Concettualmente l'album torna ai nostri inizi, nel nostro garage, con l’energia grezza del suono”, ha detto il bassista Sam Kiszka. Del disco i Greta Van Fleet, in concerto, suonano praticamente tutti i brani tranne l’intermezzo “Runway blues” e “Frozen light”: dai singoli “Meeting the master”, “Sacred the thread”, “Farewell for now” e “The falling sky” a “Fate of the faithful”, passando per “The archer”, “The indigo streak” e “Waited all your life”. “Ciò che stavamo cercando di catturare con questo album era il lato più crudo e aggressivo dei Greta Van Fleet”, ha detto la band all’emittente statunitense Cbs, tra una data e l’altra del tour, spiegando di aver cercato di ricreare dal vivo quell’attitudine.
Lo Star Tribune, il più diffuso quotidiano del Minnesota, ha definito il concerto come “uno show pirotecnico e pomposo”: “È uno spettacolo rock da arena vecchio stile, anni ‘70, corredato da immagini psichedeliche, lunghia assoli di batteria e chitarra e un cantante la cui voce arriva così alta da far scendere Zeus dall’Olimpo”. E ha sottolineato come il pubblico che oggi assiste agli show dei Greta Van Fleet sia composto prevalentemente da ragazze sotto i vent’anni “che fanno il tifo per un gruppo rock che suona pesantemente la chitarra”. A Bologna sono in migliaia pronte a scatenarsi sulle note del sano rock'n'roll.