I Buzzcocks entrano nella Music Walk Of Fame di Camden.
A inizio settimana è stato annunciato che i Buzzcocks, tra i pionieri del punk, sono stati iscritti nella Music Walk Of Fame di Camden e avranno una stella sulla Strip di Camden (il famoso quartiere di Londra) accanto ad altre icone della musica britannica tra cui David Bowie, The Who, Madness e Amy Winehouse.
La motivazione del riconoscimento è da ricercare nel grande impatto che la band ha avuto nel mondo musicale sin dalla fondazione nel 1976.
Dopo la cerimonia di insediamento, condotta da Carl Barât dei The Libertines e dal presentatore della BBC Radio London Gary Crowley, i Buzzcocks hanno ricevuto i complimenti da Liam Gallagher e dall'ex batterista dei Sex Pistols Paul Cook.
“Congratulazioni a Steve Diggle e ai Buzzcocks per la loro iscrizione nella Camden Walk of Fame. Adoro i Buzzcocks, la seconda più grande band uscita da Manchester! MCFC LG x” ha scritto sui social l'ex frontman degli Oasis.
Paul Cook da parte sua ha aggiunto: “Quando i Buzzcocks organizzarono il primo concerto dei Sex Pistols a Manchester (giugno ’76) ci dissero che avremmo sentito parlare della loro band molto presto e non passò tanto tempo prima che il mondo fosse bombardato da successi su successi di pura e unica energia punk power pop. Quindi un grande ringraziamento a Steve e ai ragazzi per averci fatto sorridere. Una meritata stella sulla Camden Walk of Fame.”
I Buzzcocks hanno celebrato il 9 settembre il loro prestigioso riconoscimento con un’esibizione live al Camden Music Festival. Altro appuntamento live celebrativo è in calendario al KOKO di Camden il 22 marzo 2024.
Secondo il comunicato stampa, il concerto li vedrà “eseguire integralmente la loro raccolta di singoli “Singles Going Steady”, pubblicata nel 1979, insieme a una selezione dei brani preferiti dai fan”.
L'anno prossimo Diggle e soci sono pronti a pubblicare un'edizione per il 45° anniversario della loro classica compilation "Singles Going Steady".
Ma l’attività della band prosegue anche con novità, stanno infatti lavorando a un nuovo album in studio, e Diggle è anche pronto a pubblicare la sua visione sulla storia della band con l'uscita del suo prossimo libro “Autonomy”.
I Buzzcocks, nati a Manchester nel 1975 per volontà del chitarrista/cantante Pete Shelley (scomparso nel 2018) e del cantante Howard Devoto (rispettivamente all’anagrafe Peter McNeish e Howard Trafford), scelgono il loro nome usando lo slang di Manchester, in particolare la parola cock (che significa "giovanotto") e dall'uso di questo termine in un serial televisivo degli anni settanta Rock Follies, il cui tormentone era la frase "that's the buzz, cocks" (lett. questo è la voce che gira, ragazzi). Con loro nasce quello che verrà definito pop punk e le loro liriche raccontano (a metà anni ’70) di sesso e droga e si rivolgono a un pubblico adolescenziale, tenendosi lontani dalla vena più “politica” e di ribellione dei Sex Pistols e dei Clash.
Dopo un primo tentativo fallimentare di iniziare una carriera musicale la band assiste a Londra a un live dei Sex Pistol per loro illuminante. A giugno 1976 i Sex Pistols erano in concerto a Manchester, concerto organizzato da Shelly e Devoto che cercarono di aprire il live della band di Johnny Rotten e soci ma non riuscirono a mettere in piedi una formazione pronta a salire sul palco. Solo il mese successivo con la seconda data dei Sex Pistols in città riuscirono a esibirsi. Ed è questo l’episodio a cui fa riferimento Cook. Per quel concerto Steve Diggler entrò in formazione suonando il basso.
Il primo disco, un EP di quattro brani “Spiral Scratch”, esce a fine 1976 per un’etichetta indipendente. Alla fine dell'anno, il gruppo si unì ai Sex Pistols come supporter dell’Anarchy Tour. Quei quattro brani entrarono nel loro primo album “Another Music in a Different Kitchen”, pubblicato nel 1978. Fu anche l’unico album con Howard Devoto, il quale lasciò la formazione subito dopo l’uscita del disco. Il suo posto al microfono fu preso da Pete Shelley mentre Diggler si spostò dal basso alla chitarra.
Nel 1981, mentre lavoravano al quarto album (mai uscito), i Buzzcocks si sciolsero e di loro non si seppe più nulla sino al 1989 quando tornarono con un tour mondiale con una formazione che ruotava intorno a Shelley e Diggler. Fecero parte della band anche il batterista degli Smiths, Mike Joyce e Tony Barber al basso.
Nella loro ripresa attività live suonarono nell’ultimo tour dei Nirvana e con i Pearl Jam, mentre la loro attività discografica proseguiva con la pubblicazione tra il 1993 e il 2014 di sei nuovi album.
L’attività della band ha un'ulteriore interruzione nel 2018 con la morte a 63 anni di Pete Shelley.