Dai Jalisse ai Finley (insieme a Benji, ex membro del duo Benji & Fede), passando per Morgan che cede un suo pezzo alla 17enne Bella Star, scoperta - dice l'ex leader dei Bluvertigo - su Instagram: è il New Music Friday dei sopravvissuti. Il duo composto dai coniugi Alessandra Drusian e Fabio Ricci torna a pubblicare nuova musica dopo l'esperienza a "L'isola dei famosi". Il gruppo capitanato da Marco Pedretti, scoperto e lanciato da Claudio Cecchetto con la hit "Diventerai una star", correva l'anno 2006, si rilancia mettendo in piedi insieme all'ex socio di Fede una sorta di "superband". Fortuna che tra le uscite della settimana ci sono anche le nuove di Birthh e Claudym: ecco le nostre recensioni dei singoli pubblicati oggi.
Benji + Finley - “Politically correct”
Tranquilli, non è la svolta impegnata dell’ex socio di Fede e del gruppo più amato dalle teenager italiane degli anni d’oro di Trl. Il “Politically correct” è infilato nel testo giusto per trovare una rima efficace: “Politically correct / ma ciò che è giusto non è giusto per me”. Il singolo arriva dopo le cover di “Dove e quando” e “Fumo e cenere” ed è il primo pezzo originale nato dall’incontro tra Benjamin Mascolo e i Finley: “Viviamo in un contesto complesso, quasi claustrofobico, in cui ogni parola o espressione viene soppesata dall’opinione pubblica. In un’epoca in cui tutto viene preso dannatamente sul serio, canzoni comprese, non potevamo far altro che scrivere un brano sfacciato”. Nel testo, tra citazioni degli Oasis e dei Guns N’ Roses (“Non è dance, reggaeton, quest’estate è rock and roll / fanculo i trend e TikTok, io che canto ancora Wonderwall / old school come le Vans, con la maglia dei Guns”) e dei Finley stessi (“Che importa anche se non diventerò una star”, un’allusione alla hit “Diventerai una star” del gruppo milanese lanciato da Claudio Cecchetto), Benji e il frontman della band Marco Pedretti, 29 e 35 anni, giocano a non prendersi sul serio: “Voglio fare danni, pentirmi e poi rifarli / sono anni che mi domandi quando cresci, quando cambi?”. Quantomeno divertono. (M.M.)
Jalisse - “Perdono”
“Il saper perdonare rende liberi e con questa consapevolezza il testo di ‘Perdono’ ha preso forma”, dicono i Jalisse a proposito della loro nuova canzone. No, non l’hanno scritta pensando ad Amadeus, con il quale è guerra aperta (“Meglio lavorare che lamentarsi”, ha detto il conduttore e direttore artistico del Festival di Sanremo rispondendo alle polemica del duo, escluso dalla kermesse; “Sappiamo cosa è il lavoro duro: abbiamo già pronti 25 pezzi per i prossimi 25 anni”, la risposta dei Jalisse), verrebbe da dire ironicamente. Il brano che segna il ritorno del duo di “Fiumi di parole”, arrangiato “con la collaborazione del dj Producer Mark Storm” (si chiama in realtà Marco Brunelli, ha vent’anni e a Perugia si diverte dietro le consolle dei club), è nato durante l’esperienza di Alessandra Drusian e Fabio Ricci all’ultima edizione de “L’isola dei famosi”, “scritto con i carboncini del fuoco, su pezzi di carta recuperati”. La speranza è che non resti un messaggio in una bottiglia. (M.M.)
Bella Star – “The speaking subject” (da un inedito di Morgan)
Bella Star è una cantante nata a Napoli da mamma americana e papà italiano. Ha 17 anni. Morgan le ha affidato un suo brano inedito che si intitola “The speaking subject”. Il cantautore ha scoperto il suo talento su Instagram, colpito da altri pezzi che la giovanissima artista aveva pubblicato sui social e sul proprio canale YouTube. Il brano, con testo e musica di Morgan, ma al quale Bella Star ha apportato delle variazioni, era stato scritto nel 2009 ed è in lingua inglese. Ha diverse tracce di basso, chitarra e batteria con altre aggiunte fra cui, ovviamente, i sintetizzatori. Non spicca e non appare del tutto a fuoco. (C.C.)
Paky - “Paky Freestyle 2”
Il rapper di Rozzano torna all’essenza e riavvolge il nastro della sua storia. Propone un pezzo street in cui cita alcune delle sue barre più riconoscibili su una base a metà tra cassa dritta e jersey drill. Era da tempo che il rapper non pubblicava un freestyle, ma da qualche giorno aveva iniziato a far circolare sui suoi canali social degli indizi. Adesso, a tre anni dall’uscita di “Boogeyman”, sforna una traccia in cui sottolinea l’appartenenza alle sue due città, Napoli e Milano, e a Glory, la sua famiglia e la sua crew. I fan di Paky lo apprezzeranno. (C.C.)
Birthh - “Hypedrive”
Seguiamo Birthh da tempi non sospetti e ogni volta che Alice Bisi tira fuori qualcosa di nuovo dal suo cilindro è una festa. Con “Hyperdrive” lo è ancora di più: nel nuovo singolo la musicista toscana svela una veste quasi inaspettata di sé, giocando con l’hyperpop, tra ritmiche martellanti e distorsioni sintetiche sovrapposte con gusto e brio, portandoci in un viaggio verso un altro universo. “Mentre davo forma al brano, c’era qualcosa che amavo profondamente - fino ad oggi probabilmente è uno dei testi preferiti che abbia mai scritto - ma senza riuscire a trovare un modo per finirlo che fosse fedele all’anima della canzone”, dice lei a proposito del brano, nato come una ballad prima di diventare tutt’altro. Alla fine dopo aver passato più di un anno ad adattare il pezzo con il suo co-produttore London O’Connor, i due sono approdati a una versione che sembra fluttuare nello spazio e nel tempo: “Dopo tanta sperimentazione, abbiamo trovato un ritmo euforico che suonava proprio come il mio cuore”. Non vediamo l’ora di ascoltare l’album. (M.M.)
Claudym – “Cose che si dicono”
Un brano dedicato ai procrastinatori seriali, a tutti quelli per cui il detto “fai oggi quello che potresti fare domani” non vale. Dopo l’ironico e graffiante vademecum sull’infedeltà di “Bugia”, e dopo la dichiarazione d’amore atipica a un’amica con “Joanne”, Claudym torna con un nuovo brano, terzo singolo che anticipa l’album d’esordio di prossima uscita. Il pezzo, musicalmente costruito molto bene, conferma ancora una volta il talento di un’artista capace di leggere il tempo in cui vive, e raccontarlo con originalità. (C.C.).