In fondo “Supercafone” di Piotta nell’estate del 1999 fece in qualche modo scuola, pur esponendo Tommaso Zanello alle critiche ferocissime dei seguaci del circuito, che lo accusarono di essersi svenduto al pop mainstream: un pezzo del genere, in radio, in Italia, non s’era mai sentito. Sette anni dopo sarebbe arrivata “Applausi per Fibra”: un altro rapper catapultato in testa alle classifiche grazie a un tormentone pensato per esplodere nel periodo estivo. Con il genere, Fabri Fibra sarebbe tornato a cimentarsi più volte, nel corso degli anni, a modo suo: da “Vip in trip”, che nel 2010 uscì in piena estate e si spinse fino al secondo posto della classifica Fimi/Gfk dei singoli più scaricati e acquistati in Italia, a “Stelle”, passando per “Pamplona”, la hit con i Thegiornalisti che dominò la hit parade estiva nel 2017. E che dire dei Club Dogo di “P.E.S.” (correva l’anno 2012 e mentre le radio ci bombardavano con “Call me maybe” di Carly Rae Jepsen e “Endless summer” di Oceana, inno ufficiale degli Europei di quell’anno), dell’Emis Killa di “Maracanã” (2014), dei “Comunisti col Rolex” Fedez e J-Ax e le loro “Vorrei ma non posto” (2016), “Senza pagare” (2017) e “Italiana” (2018), del Marracash del duetto con Elodie su “Margarita” (2019)? Insomma, non è certo una novità il fatto che un rapper decida di giocarsi la carta del tormentone estivo, gettandosi nella mischia. Ma se fino a qualche anno fa da parte dei protagonisti della scena c’era una maggiore ritrosia a confrontarsi con il genere, oggi ogni forma di riluttanza sembra essere svanita.
Da Lazza, Blanco e Sfera Ebbasta, radunati da Drillionaire in “Bon ton”, a Rhove con “Ancora”. Passando per Marracash, coinvolto da Merk & Kremont nel duetto con Tananai su “Un altro mondo”, Guè che duetta con Ghali in “Puta” con la produzione di Sixpm, Ernia che con Fabri Fibra e Bresh rappa su “Parafulmini”, tra gli altri: mai come quest’anno così tanti rapper avevano occupato le caselle dello schieramento di partenza della gara al titolo di hit regina dell’estate. A celebrare il momento d’oro, anzi, di platino, della scena, ci pensa la playlist “Rap Italiano Game Over”, che raccoglie i brani usciti finora, destinati ad accompagnarci per tutta l’estate.
Anche i rapper cercano il tormentone estivo, dunque? Si direbbe proprio di sì. A dimostrazione che l’urban è ormai diventato parte integrante del mondo mainstream, che i protagonisti del circuito sono le nuove popstar, che ora ambiscono a conquistare anche le programmazioni radiofoniche, i palchi dei vari eventi che da qualche anno a questa parte hanno occupato il posto lasciato vacante dal Festivalbar.
Prendete il trio composto da Lazza, Blanco e Sfera Ebbasta (questi ultimi due fecero centro già due anni fa con “Mi fai impazzire”, vera rivelazione dell’estate 2021 in mezzo alle varie “Malibu” di Sangiovanni, “Mille” di Fedez, Achille Lauro e Orietta Berti, “Un bacio all’improvviso” di Rocco Hunt e Ana Mena, “Mohicani” di Boomdabash e Baby K, “Ma stasera” di Marco Mengoni), oltre 230 Dischi di platino complessivi vinti: “‘Bon ton' nasce da una session in studio con Michelangelo, Blanco e Lazza. Abbiamo capito da subito che si trattava di un brano che aveva delle potenzialità enormi. E quando questo succede, quando sento che un pezzo è così forte cerco di mettere a fuoco gli hitmakers giusti. È stato inevitabile pensare di coinvolgere anche Sfera”, dice Drillionaire. “Per noi la vita è fatta di avventure, c’è chi la spreca e chi la vive come se fosse ogni volta l’ultimo giorno”, dice invece Rhove. Curiosità: nella sua “Ancora” c’è un sample della celebre hit mondiale del 2008 “I’m yours” di Jason Mraz, certificata Disco di diamante negli Usa. Più tormentone di così...