Motta è tornato e non è più “solo”

Lo sguardo si sposta sulle storie degli altri come dimostra il video de “La musica è finita”.

Francesco Motta è tornato e lo ha fatto con due singoli molto diversi fra loro, ma legati da una telecamera creativa che dall’ “io” si è maggiormente spostata sugli altri. “La musica è finita”, il nuovo singolo di Motta, pubblicato la scorsa settimana e prodotto da Tommaso Colliva, è molto bello. È anche il titolo del quarto album in studio, uscirà in autunno quando il cantautore e polistrumentista sarà protagonista di un tour nei club, con uno spettacolo che mostrerà una nuova chiave live. “La musica è finita” è un brano scalpitante e ricco di ritmo, che ricorda alcune delle migliori produzioni di Kanye West. È molto diverso rispetto al primo estratto “Anime perse” e questo dimostra la varietà sonora del suo prossimo disco. Chi ama la sua anima più rock e potente, non rimarrà deluso da questo ottimo pezzo appena sfornato. “La musica è finita” è un titolo pieno di speranza, senza alcuna malinconia e nostalgia. “La fine delle cose ti porta a ripercorrere tutto e a dare il via a un nuovo inizio. Come in un film, la fine è l’esempio più tangibile e significativo: quando esci dalla sala inizi a metabolizzare il senso di tutta la storia”, così viene scritto nella presentazione del singolo.

Il videoclip del pezzo, diretto da Pepsy Romanoff, gode della partecipazione di due attori d’eccezione: Carolina Crescentini, anche moglie del cantautore toscano, e Vinicio Marchioni, che con la loro intensità trasmettono tutta la potenza e l’emozione del brano. Alla fine della clip sbuca proprio Motta, in mezzo a loro, a simboleggiare lo sguardo “da fuori” sulla storia e non rivolto su se stesso. È una nuova dimensione. Anche nel primo estratto l'artista è un narratore: in “Anime perse” i due protagonisti del brano faticano a gestire la loro condizione tossica, ma ritrovano nell’amore la speranza. Un piano che fa da porta d'ingresso al racconto di “un sentimento malato che prova a trovare una sua strada”. I protagonisti, appunto, sono  due anime perse. Motta è tornato sulle scene con un pezzo musicalmente ricco di elementi, prodotto in modo eccellente, sempre da Tommaso Colliva.

La scrittura è cristallina, diretta e ha visto la collaborazione di Danno del Colle der Fomento. “Volevo tornare a emozionarmi e ci sono riuscito. Spero che succeda anche a voi quello che è successo a me grazie a questa canzone”, ha raccontato il cantautore toscano, tornato a pubblicare nuova musica dopo più di due anni. È un ritorno in grande stile, elegante e, allo stesso tempo, profondo e sanguigno. Questi due primi passi verso il nuovo progetto affondano, toccano e allo stesso tempo svettano, alimentando la curiosità su quello che sarà il nuovo mondo tratteggiato dal rocker. Motta ha intorno a sé storie, personaggi, fantasmi. Non è più “solo”.

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