Brenno Itani è molto di più di un figlio dell’underground
Tra una citazione di Lou X (rapper italiano salito alla ribalta nel periodo in cui nasceva il movimento delle posse) e un brano dalle atmosfere che rimandano al mondo Griselda (collettivo rap di New York fra i più influenti del momento), Brenno Itani offre prova di una grande capacità di scrittura in “Fino a prova contraria”, il suo nuovo album, spaziando da banger puri dalle atmosfere street, come “Bolo Safari” e “Mamma mia”, passando per brani intimi e introspettivi, “Ultimo Giro”, fino a esperimenti dal sound 80’s come “Coke Panamera”. E non mancano momenti più aperti come “Non funzionerà” con Carl Brave.
Un mosaico di sonorità e mood possibile grazie al lavoro dei producer, dagli stili eterogenei: Junior K, Sine, Mucho Dolores e Brixton Bass Mafia firmano le produzioni, mentre a collaborare al microfono, oltre a Noyz Narcos e Carl Brave, anche Drefgold, Salwa, Mido e Dj Kamo, quest’ultimo in una versione speciale per gli amanti dell'hip hop. Anticipato dai singoli “Bolo Safari” e “Mamma mia” con Noyz Narcos, “Fino a prova contraria” è il terzo album ufficiale del pilastro dell’underground bolognese. Liricista di spessore, in grado di dipingere immagini vivide con le sue barre, in questo nuovo progetto il rapper di Mascarella, quartiere di Bologna, si è messo in gioco uscendo dai recinti, sperimentando a livello di sound e atmosfere, rimanendo però anche fedele al suo immaginario e ai suoi riferimenti. “Fino a prova contraria” è un disco maturo, fra presente e tradizione.
Classe’89, Brenno scopre e si approccia al rap intorno ai 17-18 anni. Dopo le prime esperienze, entra a far parte del Cobrakai Dojo, crew della provincia bolognese, nella quale conosce il producer Muchodolores. Nel 2009 esce “Yao”, il primo disco della crew, che contiene le prime strofe ufficialmente pubblicate di Brenno. Nel 2010 pubblica “Cobramusic”, il suo primo mixtape, con collaborazioni provenienti da tutt’Italia. Collabora a progetti e mixtape di diversi artisti, e nel 2011 pubblica il sequel del suo primo mixtape, “Cobramusic 2”. Il 2015 è l’anno di “Incubo di una notte di mezza estate”, realizzato in coppia con il rapper bolognese Brain: in poco tempo il disco diventa un piccolo progetto di culto dell’underground. Pubblicato da Smugglers Bazaar, l’album coincide con la firma del primo contratto discografico, proprio con la label romana.
Nel 2015 esce “Perle ai portici”, il suo disco d’esordio solista. Negli anni successivi gira i palchi di tutt’Italia con i due progetti, e collabora con diversi artisti. Il 2020 è l’anno del ritorno ufficiale: “Bang Bang” con Ketama126 anticipa “La promessa non mantenuta”, il suo secondo album ufficiale, fuori per Thaurus. Dopo alcune collaborazioni in progetti di altri, tra cui “2Night” di Nico Kyni, il 2023 di Brenno Itani si inaugura con “Bolo Safari” e “Mamma mia” con Noyz Narcos, singoli che anticipano il disco ufficiale “Fino a prova contraria”, sempre lanciato da Thaurus.