Doveva essere ancora pubblicato il video ufficiale e già migliaia e migliaia di clip e creazioni erano diventate virali: “Mon amour”, il secondo capitolo del racconto di Annalisa (iniziato con la hit “Bellissima” che ha raggiunto il doppio Platino) grazie alla spinta dei social, e in particolare di TikTok, è diventato un fenomeno. Il pezzo, oggi, è sedicesimo nella classifica Fimi, è il quinto più passato nelle radio, ha quasi 2 milioni e mezzo di stream e rimane altissimo nelle tendenze dei trend social. E crescerà ancora con l’arrivo dell’estate, ne siamo certi. Tutto va di pari passo con la trasformazione della stessa cantante: “Con l’ultimo album, ‘Nuda’, ho rimosso le sovrastrutture. Una volta che si toglie tutto e rimane il foglio bianco, ci si può permettere di costruire qualche cosa di nuovo”, ha raccontato al lancio di “Bellissima”.
Non se la tira da nuova Beyoncé
Era il 2010 quando, allora venticinquenne, Annalisa Scarrone fece il suo debutto televisivo nella scuola di Amici. Quasi quindici anni dopo la cantante è radicalmente cambiata. Rivederla pochi giorni fa, nuovamente ospite di Maria De Filippi, cantare grintosa come una leonessa con stivale nero, scollatura e parrucca con frangetta corvina alla Valentina di Crepax, la sua ultima evoluzione per il lancio di “Mon amour”, ha fatto crollare le mascelle e sgranare gli occhi del pubblico del programma, a giudicare dai commenti sui social. Annalisa non è cresciuta solo tecnicamente, accrescendo la forza di una voce vulcanica, ma ha trasmesso anche una nuova immagine di sé. Oggi è sexy, spregiudicata e ironica come non mai. Gioca su se stessa, sul suo corpo, sul modo di ballare, e lo fa in modo cristallino, senza tirarsela da nuova Beyoncé.
Canta “il tuo modo di dire le cose che sesso fa”, “se non lo facciamo me lo immagino”, “sangue nella dance floor, ci ballerò”: è proprio il suo non prendersi troppo sul serio a renderla così vicina al pubblico e lontana da divisimi. Ha un’immagine da femme fatale, ma in questi due ultimi singoli di successo mette al centro delusioni, abbandoni e vendette, mettendosi sullo stesso piano di una ragazza comune che si è presa una fregatura, il tutto raccontato con un linguaggio fresco.
Nada e Viola Valentino
Cerca di cavalcare un sound internazionale alla Dua Lipa e alla The Weeknd, ma è allo stesso tempo italianissima nel segno pop di Nada e Viola Valentino. “Mon amour”, scritto con Paolo Antonacci e Davide Simonetta, che ha curato anche la produzione insieme a Zef, racconta quel momento che divide un passato deludente dalla voglia di correre verso il futuro, non abbandonando una leggerezza di fondo, che oggi è davvero l’arma in più della cantante. “Perché per ripartire ci vuole tempo, devi essere pronta e allora nell’attesa sospendi te stessa in una sorta di limbo, finché non ti ritrovi. Questa è la canzone di quel limbo, di quell’incoscienza, e perché no, di quella pazza idea di vendetta che ti fa sentire di nuovo potente, anche solo per un istante”, racconta Annalisa, che il prossimo 4 novembre calcherà il palco del suo primo Forum di Milano.
L’analisi sull'Espresso
Ridurre l’analisi dell’attuale “fenomeno Annalisa” al pensiero che sia tutto frutto di un generatore infinito di balletti per teenagers, ovvero di TikTok, è troppo riduttivo: gli ultimi pezzi della cantante ligure li canta chiunque. Ma davvero chiunque. “Bellissima” è perfino diventato un coro da stadio con cui i genoani sfottono i cugini sampdoriani (qui il video). E se un pezzo finisce nelle curve, vuol dire che ha davvero rotto ogni recinto grazie alla sua melodia. Ogni volta che “Bellissima” o “Mon amour” echeggiano nei bar o vengono sputati fuori dalle radio, si assiste spesso a scene di contagiosa euforia, falsetti, mossette improbabili, momenti da ventriloquo per seguirne ritmo e parole. Si chiamano comunemente “tormentoni”.
Ho letto l’analisi di Gino Castaldo sull’Espresso in cui sottolinea l’indiscutibile spinta che TikTok ha offerto a questi brani, ma stigmatizza il livello basso di produzione musicale. Io penso che nel marasma di un pop italiano che troppe volte si prende tremendamente sul serio, proponendoci cantanti che si sentono guru e scrivono pezzi finto-impegnati con musichette frutto di clonazioni, e nonostante questo vengono osannati da anni, la “nuova” Annalisa funzioni proprio perché è leggera, sotto tutti i punti di vista. È una donna tecnicamente preparata, in questo momento sicura di sé come forse mai prima, ma per atteggiamenti, parole e idee, perfettamente popolare. “Disperata e anche leggera. Vengo per rubarti la scena”: e ti strizza l’occhio.