Il disco del giorno: Astor Piazzolla, "Tango: Zero Hour"
Astor Piazzolla, "Tango: Zero Hour" (Cd Nonesuch 755979469-2)
«Questo è senza dubbio il migliore disco che io abbia mai registrato, in tutta la mia vita: ci abbiamo messo dentro l’anima». Così il compositore e bandoneonista Astor Piazzolla si esprimeva a proposito di "Tango: Zero Hour", pubblicato nel 1986; considerando la vastità della discografia di Piazzolla (composta di titoli che lo hanno visto collaborare con musicisti del calibro di Gerry Mulligan, Lalo Schifrin e Gary Burton) un’affermazione del genere sembrerebbe quasi temeraria, ma l’ascolto conferma esattamente queste affermazioni.
Le composizioni di "Tango Zero Hour" sono tra le più belle mai uscite dalla penna di Piazzolla e molte di loro, come "Concerto para Quinteto", "Mumuki" e "Milonga del Angel" sono ormai considerate dei classici. La scrittura di Piazzolla, sempre sospesa tra la spontaneità improvvisativa della grande tradizione popolare argentina e il linguaggio classico/contemporaneo che egli aveva sviluppato studiando con Alberto Ginastera e Nadia Boulanger, raggiunge in quest’album una delle sue vette espressive, grazie alla perfezione formale dei brani, all’uso mai accademico e sempre personale dei voicing e del contrappunto, all’incredibile bellezza melodica dei temi (che è stata saccheggiata da troppi autori).
Il tentativo di rinnovamento del Tango attuato con pazienza da Piazzolla gli è costato decenni di incomprensioni e odi da parte del pubblico più tradizionalista, che mal vedeva gli innesti politonali e jazzistici del suo linguaggio inseriti nelle strutture del Tango classico. Il tempo, per fortuna, è stato galantuomo e oggi Piazzolla è visto giustamente come uno dei più importanti compositori e solisti argentini, perfettamente versato nei diversi linguaggi che si trovano al Conservatorio e nelle tangherie.
La potenza espressiva della musica è dovuta in maniera non indifferente dall’eccezionale gruppo di musicisti che Piazzolla aveva riunito attorno a sé a partire dall’anno 1978. Il New Tango Quintet aveva un’intesa telepatica con il proprio leader, era composto da grandi virtuosi che si ponevano completamente al servizio delle partiture di Astor e comprendevano ogni minima nuance compositiva con naturalezza e autentica passione interpretativa. Tutti sono bravissimi, ma il pianoforte di Pablo Ziegler e il violino di Fernando Suàrez Pàz si distinguono in modo particolare.
Carlo Boccadoro, compositore e direttore d’orchestra, è nato a Macerata nel 1963. Vive e lavora a Milano. Collabora con solisti e orchestre in diverse parti del mondo. E’ autore di numerosi libri di argomento musicale.
Questo testo è tratto da "Lunario della musica: Un disco per ogni giorno dell'anno" pubblicato da Einaudi, per gentile concessione dell'autore e dell'editore.
