Frenetik&Orang3: due concerti insieme che profumano di libertà

Il duo che ha cambiato il sound della musica italiana di oggi si racconta. L’intervista

Era da tempo che Frenetik e Orang3, ovvero Daniele Mungai e Daniele Dezi, due dei produttori più importanti della scena italiana, non si prendevano del tempo per giocare e sperimentare con la musica, ma contemporaneamente per riavvolgere il nastro della storia guardando poi anche al futuro del proprio percorso. Lo faranno in una doppia occasione: il 7 aprile a Roma e il 14 a Milano, live in cui elettronica e strumenti acustici si fonderanno. “È qualche cosa che facciamo in primis per noi – sottolinea subito Frenetik – era da parecchio che non ci trovavamo in una dimensione live insieme o in studio. Io impegnato con Salmo, lui con Coez, a un certo punto abbiamo sentito la necessità di prenderci uno spazio tutto nostro in cui sperimentare insieme. Nei live, anche giustamente, siamo sempre al servizio di altri, con dei paletti. Questa volta faremo tutto come ci pare e piace, secondo la nostra visione”.

Spacehop

Orang3 prosegue con il ragionamento: “Chi verrà troverà una sorta di riproduzione del nostro studio. Noi, quando ci vediamo, iniziamo a suonare in modo libero. Ecco, faremo lo stesso, proponendo anche versioni alternative di brani che ci piacciono molto o che abbiamo prodotto. Alcuni saranno più morbidi, altri con la cassa dritta. È una dimensione che ci appaga”. "Bootleg", questo il nome del doppio appuntamento, più che un viaggio è un crocevia, il luogo dove si incontreranno drum machine, chitarre, sintetizzatori e il violoncello di Carmine Iuvone, ospite speciale. “Sono concerti con al centro un grande mischione alla Frenetik e Orang3 con Iuvone, che per noi è un fenomeno, che suonerà il violoncello in modo molto particolare, con una pedaliera. Abbiamo voluto esagerare…”, sorride Frenetik. Un crescendo che contiene il mondo sonoro dei due produttori romani padri dello “spacehop”, così hanno ribattezzato il loro universo capace di unire parti strumentali ed elettronica. E non mancheranno i remix di alcuni dei brani dell’ultima decade di storia della musica italiana.

Il futuro

“Non nascondiamo il fatto che ci piacerebbe in futuro anche pubblicare nuovi brani – dice Orang3 – ma in primis adesso ci interessa capire che cosa ci piace a livello di sound e che direzione, eventualmente, intraprendere. La cosa bella del lavorare in due è la possibilità di fare parallelamente percorsi da singoli e al termine di queste esperienze, ritrovarci di nuovo in studio e dirci: ‘tu quale bagaglio metti sul tavolo?’. Questo permette di andare avanti, di evolverci e di rimanere freschi”. Alla fine del primo decennio del 2000 hanno dato vita insieme alle prime produzioni di stampo rap e pop, distinguendosi fin da subito per il loro sound. I brani realizzati per artisti come Gemitaiz, Madman, Salmo, Coez, Victor Kwality, Clementino, Noyz Narcos, Mannarino, Achille Lauro, Meg, Jovanotti, Ginevra, Nayt hanno riscontrato un successo di pubblico importante e sono valsi al duo di producer numerosissime certificazioni tra dischi d’oro e di platino.

Roma: la nuova scuola

Tra la fine del 2017 e durante l'arco del 2018, esce il singolo "Interrail", insieme al duo Carl Brave x Franco126, seguito da "Migliore di me" con Coez e "Lucertole" con Gemello. "Giornate vuote", in collaborazione con Gemitaiz, anticipa l'uscita dell’album “Zerosei”(è il prefisso di Roma, ndr), disco culto capace di unire le generazioni della scena romana e diventato nel tempo una fotografia cristallina di una cultura musicale che oggi rappresenta un faro. “Si tratta di un progetto di cui siamo orgogliosi, che ha resistito e resiste al tempo – dicono i due produttori – lo facemmo non per raccogliere approvazioni, ma per fotografare in modo sincero un mondo”.

A fare la differenza, come spesso accade, sono le città. “A Roma c’è tanto disagio, c’è curiosità e ci sono stimoli per costruire vie di fuga dalla noia e dalla realtà più brutta del contesto urbano – spiega Frenetik – Roma è sempre stata una finestra sul cantautorato, prima con Silvestri e Gazzè, oggi con Franco126, Coez e Gemitaiz, per fare degli esempi, tutto quel nuovo cantautorato mischiato al rap che abbiamo contribuito a fare emergere. A Roma nascono alcuni dei trend più importanti della musica, ma poi per monetizzarli bisogna andare a Milano”. Conclude Orang3: “Roma è una città piena di bellezza e poesia, è dura, ma vera. Ha storicamente avuto bisogno di raccontarsi. Penso anche a giganti come Venditti, Califano e Rino Gaetano (nato a Crotone e trasferitosi a Roma, ndr). A livello di immaginario è una città che avrà sempre una marcia in più, per questo la scena romana è autentica e non si omologa, ha una sua molteplice identità”. 

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