Skrillex: un treno di musica che attraversa paesaggi mai uguali

L'ultimo album era del 2014: con il nuovo “Quest for Fire” ribadisce il suo ruolo.

Skrillex è tornato. “Sonny is back”. C’è era chi, a un certo punto, non ci sperava più di vedere un nuovo progetto strutturato. Il dj e produttore, uno degli artisti di nuova generazione più influenti per la sua capacità di far abbracciare generi e immaginari diversi grazie all’energia della musica, capace di traghettare la dubstep nel mainstream, dopo aver fatto uscire una serie di singoli collaborativi che ha subito dimostrato ancora una volta la sua poliedricità, ha pubblicato il nuovo album “Quest for Fire”: quindici tracce, molte già ascoltate dai fan nelle scorse settimane. Il suo ultimo album, il primo, è del 2014, si tratta di “Recess”.

In questi quasi dieci anni, in realtà, la fiamma del produttore non si è mai spenta: si è messo al servizio di tanti e diversi artisti fra cui Justin Bieber, Ed Sheeran, Beyoncé, The Weeknd, PinkPantheress e FKA twigs, lasciando un segno tangibile anche nel panorama mainstream e offrendo una nuova versione di sé. Il nuovo album è ricco di collaborazioni: ci sono rapper, tra cui Missy Elliott e Swae Lee, ci sono cantanti pop, tra cui Aluna Francis, del duo britannico AlunaGeorge. Ci sono esponenti della world music, come la cantante palestinese Nai Barghouti, che canta in arabo in “Xena”, e figure del mondo dell'alt-rock, tra cui la cantautrice Siiickbrain e Pete Wentz dei Fall Out Boy.

“Quest for Fire” vanta anche apparizioni di un gigante dell’elettronica come Four Tet e di Flowdan, grime mc/producer. Il numero finale? Venticinque ospiti accreditati su quindici tracce. Insieme con Four Tet, due anni fa, aveva pubblicato "Butterflies", uno dei primi segnali del ritorno di Skrillex. Ma tutto si è intensificato nelle settimane prima dell’uscita del nuovo disco. Skrillex, Four Tet e Fred Again hanno tenuto tre performance a sorpresa a Londra: annunciate su Instagram, biglietti bruciati in pochi minuti, durata di quattro ore e hype alle stelle. Il nuovo disco di Skrillex, nella sua globalità, è un puzzle irrequieto che dura appena 45 minuti e si presenta coma una sorta di esercizio di stile per dimostrare di essere ancora rilevante, mischiando passato e presente: c'è un po' di tutto, dall’ house alla dubstep, con esplosioni di sound e ritmi martellanti che improvvisamente cedono a gelide pugnalate di synth, che a loro volta abbracciano mondi più pop. È come essere a bordo di un treno dal cui finestrino si possono ammirare paesaggi mai uguali, che a volte stridono con quelli precedenti, come se non ci fosse una reale continuità fra un’immagine e l’altra.

L’unico collante fra questi pezzi è lo stesso Skrillex, il suo estro. Le tracce sono interrotte da campioni stridenti di mc che implorano la folla di fare rumore, voci di robot che annunciano il nome del produttore, dal suono delle pistole che si ricaricano, da grida e intermezzi/interviste. Quando subentra la voce di un artista che Skrillex ha voluto a bordo, tutto si velocizza ancora, il timbro vocale viene catturato e ripetuto in loop contribuendo, talvolta, ad accrescere l’aria di minaccia che si respira nel disco. “Quest for Fire”, creato tra Los Angeles e il Giappone in tre anni, è un manifesto di Skrillex, un manuale in cui il dj e produttore, nonostante alcune punte di inevitabile nostalgia, mettendo sul tavolo tutto il suo bagaglio culturale e musicale, prova a tracciare una linea luminosa che conduce al sound del domani. Anche l’Italia sarà al centro di questo ritorno in grande stile dopo sette anni in cui non ha calcato un palco nel nostro Paese: è uno dei nomi di punta del cartellone del Nameless Festival, in programma il 2,3,4 giugno ad Annone di Brianza.

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