Madame e quella strofa inedita in “Via del Campo” di Faber

L’artista porta a Sanremo le storie degli “ultimi” che sono l’ossatura portante del nuovo album.

Essere se stessi su un palco in cui tanti hanno giocato a indossare maschere, è già di per sé un valore. Madame fa Madame, ma non le basta. Il suo Festival di Sanremo gira intorno a una parola: empatia. E così ha deciso di entrare dentro i corpi e le storie di persone ai margini, l’ossatura del suo prossimo disco in uscita in primavera. Lo ha fatto creando un filo rosso e narrativo fra tutte le sue esibizioni, anche dal punto di vista visivo, sul palco dell’Ariston. L’artista, a causa della vicenda che ha preceduto la sua partecipazione, quella legata al green pass falso, non ha fatto interviste, se non quelle più “morbide” con le radio. Ha lasciato parlare la musica e le performance creando una storia nella storia.

Nella serata dedicata alle cover ha interpretato “Via del Campo” di Fabrizio De André insieme a Izi, rapper fra i massimi rappresentanti della nuova scuola genovese e punto di riferimento nella carriera della cantautrice vicentina. Qui potete rivedere l'esibizione. Madame ha osato, scrivendo una strofa inedita che ha chiuso il brano:

“Signori della giuria delle corti della giustizia guardate in basso a noi i serpenti di Eva. Grandi professori dai grassi polsi diamantati guardatemi negli occhi e beneditemi. Signori della platea ai piedi della mia croce scagliate la prima pietra se non siete peccatori. Per chi ha la faccia pulita ma il cuore nell’errore, fuori dalla mia vita voglio amore voglio amore”.

Ha così collegato la cover al brano in gara “Il bene nel male”, primo tassello in cui, con un spirito figlio del patrimonio lasciato da De André, racconta storie degli ignorati e dei dimenticati. Riferendosi in prima persona a Fabrizio De André, nell’anniversario della sua morte, Madame ha scritto sui suoi canali social: “La tua magia sta nel prestare la tua voce, il tuo genio, le tue parole e le tue musiche a persone di tutto il mondo che la voce non l’hanno avuta. Dalla parte degli ignorati, degli ultimi, di quelli di cui ho sempre fatto parte e sempre ne farò”.

Il valore cantautorale di Madame è stato riconosciuto anche da diversi premi conferiti alla scrittura dell’artista: è la più giovane vincitrice della Targa Tenco per il miglior album d’esordio e per la miglior canzone “Voce”. “Il bene nel male” è scritto da Madame e composto da Nicolas Biasin (in arte Bias) e Iacopo Sinigaglia (in arte Brail), che insieme a Shablo e Luca Faraone hanno prodotto il brano. “Il bene nel male” racconta il dialogo tra una prostituta e un cliente, tra i quali nasce un amore per cui lei prova rimpianto e lui rimorso.

Madame si immedesima nella “puttana”, facendo un ragionamento da cui prova a trarre una morale: puoi prendere ciò che di buono ti arriva da qualsiasi parte, puoi trovare il bene anche nel male. Nella volontà dell’artista c’è quella di indagare le persone dimenticate dalla società. “Nel mio brevissimo arco di vita - scrive Madame - ho ricevuto più risposte alle grandi domande dai semplici, da chi non ha niente da perdere. Fin da bambina sono sempre uscita di casa per andare dalle persone ignorate, sono loro la mia fonte di ispirazione”. Un fil rouge che ritroveremo nel suo nuovo progetto discografico, in uscita in primavera.

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