Elodie arriva al Festival di Sanremo con “Due”, una canzone che la rappresenta, ma che allo stesso tempo l’ha messa a dura prova, il solo e unico modo che conosce per affrontare la manifestazione al massimo. Sì, perché l’obiettivo per Elodie rimane sempre lo stesso: tornare a casa cambiata rispetto a quando è partita. “‘Due’ mi ha suscitato sin da subito amore e odio – dice l’artista – l’ha scritta Federica Abbate in un periodo molto simile a quello che stavo vivendo anche io. Per me non è stata una coincidenza, io mi aggrappo a queste sensazioni. È una canzone molto mia, ma mi ha anche fatto arrabbiare perché è difficile da cantare. Non mi ha fatto sentire brava abbastanza. Parla di una relazione finita male, che è percepita in modo diverso da chi guarda da fuori”.
Il Festival, come sottolinea più volte, è sempre stata un’epifania. E c’è da scommetterci che sul palco dell’Ariston punterà molto anche sulla messa in scena tentando di strizzare l’occhio alle grandi popstar internazionali. Le abbiamo chiesto, fosse lei il direttore artistico di Sanremo, chi chiamerebbe nel "suo" Festival e non ha avuto dubbi, citando tre suoi punti di riferimento: "Mina oggi, Loredana Berté degli anni '80 e Anna Oxa quando cantò 'Un'emozione da poco'".