Eddie Palmieri
"Palmas" (Cd Elektra Nonesuch 7559-61649-2)
Con decine di album alle spalle che gli hanno procurato numerosi Grammy Awards, e una carriera che prende il via a 13 anni quando incomincia a studiare Bach al pianoforte durante il giorno e suonare le timbales nell’orchestra di Tito Puente alla sera, Eddie Palmieri può ben dire di essere una delle leggende viventi della musica latin, attivissimo in decine di concerti in giro per il mondo con la sua band di musicisti e seguito da un pubblico entusiasta di affezionati che balla fino allo sfinimento al suono della sua musica.
Pianista energico, da giovane venne licenziato dall’orchestra di Eddie Forrester perché suonava troppo forte, il che la dice lunga
se pensate che nella stessa sala da ballo suonava il suo collega Pancho Cárdenas, soprannominato «Rompe Teclas» (spaccatasti).
All’inizio scettico nei confronti del linguaggio jazzistico, cambiò idea grazie al suo insegnante di composizione Robert Bianco,
che lo introdusse alle novità strutturali e armoniche di Charlie Parker, Thelonious Monk e Bill Evans.
Eddie poteva contare sull’esempio di grandi solisti che avevano incominciato a mescolare le influenze jazz con quelle della musica latinoamericana, a partire da Dizzy Gillespie con Gil Fuller e Charlie Parker con Machito.
All’inizio timida, questa commistione divenne gradualmente sempre più robusta senza che la progressiva complessità armonica
delle partiture di Palmieri lo distraesse da quello che egli ha sempre considerato l’obiettivo primario, far ballare il suo pubblico.
"Palmas" è uno dei suoi lavori migliori, diviso in sette brani dall’andamento mozzafiato in cui complessi incastri ritmici sono
prodotti dall’interazione tra la sezione fiati e la ritmica formata da piano, basso, batteria e percussioni.
A parte gli assoli nulla è lasciato al caso in queste partiture (perfettamente controllate dal punto di vista del voicing e dei movimenti contrappuntistici) che pure riescono a creare un clima di grande spontaneità. L’energia del gruppo esplode nello stereo con prorompente energia spingendo Palmieri a prodursi in angolosi assoli accordali che evocano lo spirito di Monk.
Pagine spiritate come "Mare nostrum", "Doctor Duck" e "You Dig" vi procureranno con facilità il Ballo di San Vito.
Carlo Boccadoro, compositore e direttore d’orchestra, è nato a Macerata nel 1963. Vive e lavora a Milano. Collabora con solisti e orchestre in diverse parti del mondo. E’ autore di numerosi libri di argomento musicale.
Questo testo è tratto da "Lunario della musica: Un disco per ogni giorno dell'anno" pubblicato da Einaudi, per gentile concessione dell'autore e dell'editore.