Leo Parker
"Let Me Tell You ‘bout It" (Cd Blue Note 09463114912-2)
Musicista sfortunato (morì a 36 anni per un infarto ad appena quattro mesi dall’uscita di questo album), Leo Parker è un eccellente sassofonista la cui breve carriera fu messa a repentaglio dall’uso di eroina, che lo mise fuori gioco dalla scena musicale praticamente per tutti gli anni ’50 dopo che egli si era guadagnato un’ottima reputazione come solista di sax baritono.
Leo aveva iniziato proponendosi con il sax alto e a 18 anni si era ritrovato a far parte della band di Coleman Hawkins; passato nel 1945 in quella di Billy Eckstine, aveva deciso di dedicare le proprie energie al sax baritono, strumento all’epoca non molto in voga; da quel momento le occasioni di far valere la propria bravura non mancarono e presto Parker si mise a collaborare con musicisti di grande valore come Illinois Jacquet, Dizzy Gillespie, Dexter Gordon, Sarah Vaughan, Fats Navarro.
La sua eccellente tecnica e il suono robusto gli permisero di esplorare sia il linguaggio swing che quello dei boppers: Leo prese parte anche ad alcune tra le prime registrazioni di r&b lavorando tra il 1947 e il 1954 per numerose etichette (Prestige, Savoy, King e altre).
Dopo quasi sette anni di silenzio dovuti alla droga Leo fu riportato alla ribalta dal suo amico Ike Quebec, all’epoca uno dei direttori musicali dell’etichetta Blue Note. Quebec propose al boss Alfred Lion di dare una chance a Parker e il 9 settembre 1961, nello studio di Rudy Van Gelder, vennero realizzate le sessions di questo "Let Me Tell You ‘bout It".
Si tratta di una registrazione allegra, senza particolari pretese; "Glad Lad" (un riferimento ironico alla "Mad Lad" di Sir Charles Thompson) apre le danze su uno scatenato uptempo che dà modo ai musicisti (oltre a Leo appaiono Bill Swindell al sax tenore, John Burks alla tromba, Yusef Salim al piano, Stan Conover al basso e Purnell Rice alla batteria) di dar vita ad interventi scattanti, con entusiasmo.
Gli assoli di Parker non possiedono il virtuosismo ubriacante di quelli di Serge Chaloff ma la bellezza del loro fraseggio li sostiene fino in fondo ed egli articola le linee con vigore e forte senso della costruzione. Il felpato blues-shuffle di "Blue Leo" lo dimostra in maniera ancora maggiore, così come la maestria che Parker rivela nel tema della title-track, il cui carattere gospel sembra far riferimento alle band delle parate popolari di New Orleans.
Carlo Boccadoro, compositore e direttore d’orchestra, è nato a Macerata nel 1963. Vive e lavora a Milano. Collabora con solisti e orchestre in diverse parti del mondo. E’ autore di numerosi libri di argomento musicale.
Questo testo è tratto da "Lunario della musica: Un disco per ogni giorno dell'anno" pubblicato da Einaudi, per gentile concessione dell'autore e dell'editore.