Il 26 dicembre 1999 moriva Curtis Mayfield. Aveva solo 57 anni, era nato a Chicago e il suo rhythm and blues (ma anche soul e funky) oltre ad essere musicalmente irresistibile aveva un alto contenuto sociale. Gli anni Sessanta vedono come mai prima di allora l’esplosione delle tensioni razziali negli Stati Uniti e la nascita di movimenti per i diritti della gente di colore. Mayfield, che aveva iniziato la sua carriera sul finire degli anni Cinquanta con gli Impressions, è stato in quel senso uno dei musicisti più rappresentativi della comunità nera. Lo ricordiamo, a 23 anni dalla morte, facendovi riascoltare alcuni dei suoi successi.
“We are a winner” (1967) – con gli Impressions
“Move on up” (1970)
“We got to have peace” (1971)
“Superfly” (1972)
“Pusherman” (1972)
“Freddie’s dead” (1972)
“Little child runnin’ wild” (1972)
“Diamond in the back” (1972)
“Make me believe in you” (1974)
“Love to the people” (1975)
“Here but I’m gone” (1996)