Il disco del giorno: Captain Beefheart, "Trout Mask Replica"

Consigliato e raccontato da Carlo Boccadoro

Captain Beefheart and The Magic Band
Trout Mask Replica (Cd Reprise B005JA8)

Pittore, poeta, cantante, autore, scrittore, performer: Don Van Vliet, soprannominato Captain Beefheart dal suo amico Frank
Zappa, è tutto questo e altro ancora. Figura tra le più singolari e creative della scena musicale, Beefheart è noto al grande pubblico per le sue partecipazioni a storici album zappiani come "Hot Rats" e "Bongo Fury", ma la sua produzione solista ha da
subito raggiunto un numero di affezionati disposti a seguire il Capitano in qualsiasi direzione stilistica, per quanto strana essa sia.

La sua voce potentissima e ruvida rende omaggio principalmente allo stile di bluesmen come Howlin’ Wolf e Sonny Boy Williamson, ma il contesto in cui Van Vliet pone questi riferimenti stilistici è assolutamente originale e personale. Surreali brani poetici recitati come "The Dust Blows Forward ‘n The Dust Blows Back" si alternano a pagine quali "Dachau Blues", "China Pig", "Pachuco Cadaver", impastate di bagliori elettrici e distorsione, dove si ha modo di apprezzare la singolare bravura della band che accompagna Beefheart in questi pezzi.

Le chitarre totalmente anticonvenzionali di Zoot Horn Rollo e Antennae Jimmy Semens e la folle sezione ritmica di Rockette
Morton (basso) e the Mascara Snake/Drumbo (batteria) sono il supporto ideale per le deliranti esplorazioni vocali di Beefheart, ricche di giochi verbali e obliqui riferimenti poetici spesso imperniati sul valore fonico delle parole oltre che sul loro significato, come nelle stranissime "Neon Meate Dream of an Octafish" e "Hair Pie".
Completamente assurda anche la sua versione di "Moonlight in Vermont", stravolta oltre i limiti, ma sempre con quel singolare senso dell’umorismo che attraversa tutto il disco e permette a Beefheart di osservare la realtà con sguardo caustico e allo stesso tempo appassionato.

Zappa stesso ha prodotto il disco registrandolo a casa sua e ha raccontato in numerosi aneddoti le difficoltà incontrate per accontentare il carattere bizzarro di Don, dalla richiesta di coprire i piatti della batteria con pezzi di cartone a quella di oltre 30 sonagliere da utilizzare in studio.
Sono molti i dischi di qualità realizzati da questo artista successivamente, ma "Trout Mask Replica", del 1969, rimane il suo capolavoro, indispensabile per comprenderne la personalità artistica.
 

Carlo Boccadoro, compositore e direttore d’orchestra, è nato a Macerata nel 1963. Vive e lavora a Milano. Collabora con solisti e orchestre in diverse parti del mondo. E’ autore di numerosi libri di argomento musicale.

Questo testo è tratto da "Lunario della musica: Un disco per ogni giorno dell'anno" pubblicato da Einaudi, per gentile concessione dell'autore e dell'editore.

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