Poi il nuovo secolo ci regalò Anastacia

La musicista di Chicago la prossima settimana si esibirà dal vivo in Italia

A distanza di oltre due anni dai suoi ultimi concerti italiani, Anastacia, che oggi compie gli anni, torna ad esibirsi nel nostro paese portando nelle nostre lande il tour che celebra i ventidue anni dal suo esordio discografico con "Not that kind" nel giugno del 2000. 'I’m outta lockdown - The 22nd anniversary', il nome del tour che rievoca il titolo del singolo di debutto “I'm outta love”. Sono cinque i concerti dedicati all'Italia dalla musicista di Chicago molto amata alle nostre latitudini: il 21 settembre sarà al Teatro degli Arcimboldi di Milano, il 22 al Teatro Brancaccio di Roma, poi il 24 al Teatro Metropolitan di Catania, il 26 al Teatro Verdi di Firenze e, infine, il 27 settembre al PalaBassano di Bassano del Grappa, in provincia di Vicenza. Festeggiamo Anastacia Lyn Newkirk, questo il suo nome per intero, riproponendo la recensione di "Not that kind" che scrisse per noi Paola Maraone in quella ormai lontana estate del 2000.

Se provaste ad ascoltare questo disco senza sapere nulla della sua interprete direste che è una matura vocalist nera, sulla quarantina probabilmente, impegnata ad affrontare con serenità il suo quinto (sesto?) album. Invece, attenzione, niente del genere: Anastacia, a dispetto dello sfortunato nome da sorellastra di Cenerentola naturalizzata Usa, è una garbata signorina poco più che venticinquenne, che ama farsi fotografare in pose da Madonna stile "Ray of light", e che con "Not that kind" è arrivata (appena) al debutto discografico.

Il suo è un lavoro molto più che onesto: la nostra amica dimostra di sapersela cavare senza nessuna difficoltà sia quando affronta pezzi scatenati (a metà strada tra la Motown, la dance anni '70 e il nuovo pop d'inizio millennio) sia quando si abbandona a languide ballad: è il caso di "Cowboys and kisses", in cui vien fuori lo spirito texano e ranchero di Anastacia, ma anche di "Who's gonna stop the rain", che per intenderci potrebbe tranquillamente sostituire "My heart will go on", l'ormai abusata canzone-tema del buon vecchio "Titanic": "How many rivers must we cross before we learn," canta Anastacia la Romantica.

E tornando a canzoni più mosse, il singolo di lancio dell'album non è stato scelto a caso: "I'm outta love" è stato scritto da Anastacia con Sam Watters dei Color Me Badd, ed è talmente poco prevedibile da risultare davvero interessante. Si peggiora un pochino con altre canzoni tipo "Love is alive", in cui la piccola Britney Spears che si nasconde in tutte le interpreti pop viene fuori (fin troppo), ma nel complesso "Not that kind" è un disco dignitosissimo. E molto ruspante: se dovete affrontare un viaggio in macchina e girare, poniamo, tra il Colorado e il Montana, questa è la VOSTRA colonna sonora ideale.

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