Blur: la ritmica elettronica di Dave Rowntree all'esordio solista
Batterista dei Blur fin dalla loro fondazione e recentemente compositore di alcune musiche per film e serie televisive, Dave Rowntree ha pubblicato il suo singolo di debutto solista. La canzone che segna l’inizio di questa nuova avventura in proprio per il 58enne musicista britannico, che lo scorso anno ha firmato un contratto con l’etichetta indipendente Cooking Vinyl per la pubblicazione di un suo primo album, si intitola “London Bridge”.
A proposito della sua canzone d’esordio, prodotta da Leo Abrahams e costruita su un’incisiva e secca ritmica elettronica che apre a un ritornello cantilenante con esplosioni di synth, Dave Rowntree ha spiegato essere ispirata alla sua infanzia a Colchester, nell’Essex, e al suo trasferimento a Londra con la band di Damon Albarn.
“Quando ero bambino c’è stato un periodo in cui il numero 126 lo vedevo apparire ovunque”, ha narrato Rowntree in un’intervista concessa all’NME: “Vivevo al numero 126 della mia strada, prendevo l'autobus numero 126 ogni mattina e continuavo a vedere il numero ovunque. So che è tutto un gioco della mente, ma è divertente quando succede e quanto sia influente”. L’artista ha aggiunto, riferendosi anche al titolo del singolo, “London Bridge”:
“La prima volta che mi sono trasferito a Londra con i Blur una cosa simile è iniziata al London Bridge. Nei pressi del Londron Bridge iniziavano a succedermi cose interessanti tanto da rendere quel posto significativo nella mia vita, come se l'universo stesse cercando di urlarmi ‘London Bridge’”.
Oltre a confermare che il suo primo brano anticipa il suo album d’esordio solista, di cui al momento non si conoscono la data di uscita, il titolo, la tracklist e altri dettagli, Dave Rowntree ha affermato: “La genesi della canzone è il pensiero: 'Non è strano che il significato di questo luogo luogo possa occupare una spazio importante nella mente?’. Alla fine riguarda solo me, davvero. Il brano è tratto da un album che parla di me. È un album solista e alla fine devo raccontare la mia storia”.
Come da lui stesso narrato, il batterista dei Blur ha iniziato a lavorare a materiale solista circa quattro anni fa, scrivendo canzoni nel suo studio di casa per se stesso nel tempo libero. come hobby da affiancare al suo lavoro da compositore. Sulle sonorità e la direzione intrapresa per il suo disco, Dave Rowntree ha inoltre fatto sapere che il singolo “London Bridge” non è così rappresentativo dell’intero lavoro e che le canzoni dell’album sono nate “per essere suonate dal vivo”.
Il batterista si è più volte espresso sulla reunion dei Blur, e ha più volte ammesso di sperare in un ritorno del gruppo. In occasione dell’uscita del suo primo singolo, l’artista ha rilasciato all’NME dichiarazioni che faranno felici i fan: “Come tutti, pochi mesi fa il problema era che non c’era nessuna opportunità e nessuno modo per farlo, pur essendoci la volontà”, ha detto Rowntree alla domanda sui commenti dei suoi compagni di band in merito a una loro reunion:
“Ora le possibilità si stanno presentando di nuovo, quindi non ci resta che vedere. Siamo tutti pronti; posso darvi questa esclusiva: siamo tutti d’accordo!”.
Nell’annunciare il suo progetto solista, in un’intervista rilasciata sempre al New Musical Express lo scorso novembre, Rowntree aveva raccontato: ”Da bambino passavo ore a girare la manopola della mia radio, sognando di fuggire in tutti i luoghi di cui sentivo nelle stazioni esotiche”. E ancora: “Ho provato a fare un album del genere – sintonizzandomi attraverso lo spettro, fermandomi a ogni canzone che racconta una storia su un punto di svolta nella mia vita, poi girando la manopola e andando avanti. Sono molto entusiasta di pubblicare l'album per Cooking Vinyl il prossimo anno”.