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La Prima Estate, ultima giornata: una line-up da festival europeo

Il racconto dell'ultima giornata del festival in programma a Lido di Camaiore
La Prima Estate, ultima giornata: una line-up da festival europeo

Si è conclusa la prima edizione de La Prima Estate, il neonato festival ideato e prodotto da D'Alessandro e Galli nell'area che negli anni '70 e '80 ospitò il tendone di BussolaDomani e che oggi è diventato un bel parco attrezzato a 50 metri dalla spiaggia.

Sei giorni di musica, 24 artisti, oltre 20mila persone per un festival che ha unito musica, vacanza e tempo libero grazie anche a una serie di iniziative collaterali legati a sport, cibo,  incontri e nightlife.

La line-up della giornata di ieri, 27 giugno, già sulla carta aveva un sapore che ricordava quello dei grandi festival europei con nomi estremamente interessanti che solitamente non si vedono tutti insieme sui cartelloni italiani più mainstream.

Ad aprire la giornata, con il sole che splendeva ancora alto, i Selton e non si poteva chiedere di meglio: la loro musica richiama fortemente il sole e l'estate, anche se hanno sempre quella vena malinconica che li rende davvero unici nel panorama italiano. Questa volta Ramiro, Daniel e Eduardo si fanno accompagnare da Giulia Formica, una brava batterista che permette a Daniel Plentz di spostarsi dai tamburi, alla chitarra e alle tastiere. Da "Benvenuti" a "Pasolini" passando per "Luna in Riviera", la band originaria di Porto Alegre hanno passato in rassegna i loro pezzi più celebri. Una band che meriterebbe molto più successo di quello che è riuscita ad accumulare in questi anni.

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A seguire i BadBadNotGood, gruppo canadese di superculto cresciuto tra i beat hip-hop per i rapper nordamericani e il jazz più sofisticato. Il live presentato a La Prima Estate va sicuramente verso il secondo stile: un set non di facile ascolto, ma che mette in risalto le straordinarie doti tecniche dei quartetto sul palco (basso, batteria, chitarra, sax, più un proiezionista i cui visual sono purtroppo penalizzati dai raggi del sole prima del tramonto) che, non avendo nessun featuring vocale, attingono dal loro repertorio strumentale, specialmente dell'ultimo album.

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Mentre calano le prime ombre della sera è il turno dei Jungle: il loro set è un flusso incessante in una piacevole neo disco che fa ballare senza troppo impegno tra Bee Gees, Avalanches e i Soul II Soul. Sul palco in prima linea Josh Lloyd-Watson e Tom McFarland, i due cantanti-produttori di West London alle tastiere mentre, dietro di loro, cinque polistrumentisti precisi anche se forse fin troppo puliti. Il live dei Jungle parte subito con Keep Moving, forse il loro pezzo più celebre,  il pubblico sotto il parco balla questa dance praticamente immortale come in un grande dancefloor a cielo aperto, e spesso i pezzi sono attaccati l'uno con l'altro come se mixati da un deejay per non far perdere il flow del ballo, tra un coro in falsetto e l'altro. A un certo punto sullo schermo dei visual arriva anche il rapper Bas a cambiare un po' la conseutudine. Molto belli gli interventi di flauto su “Bonnie Hill” e anche quando in “Truth” inseriscono un pezzo cantato di Stay Alive dei Bee Gees, come se fosse mixato da un dj.

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A chiudere l'ultima torrida serata de La Prima Estate ci pensa il dj set di Kaytranada, producer canadese ma di origine tahitiane che oggi è il nome più in vista del panorama r&b e hip-hop. Il suo set è estremamente raffinato e un filo autoreferenziale, considerata che passa in rassegna molte produzioni contenuti nei suoi due dischi (“99,9%” “Bubba”) di grande successo e che gli hanno anche valso tre nomination ai Grammy, grazie anche alla collaborazione con gli stessi BadBadNotGood e anche con Anderson .Paak, che peraltro si è esibito il venerdì sullo stesso palco insieme alla sua band The Free National. Nel dj set alterna r&b, soul, calda house ma anche un po' di hip-hop à la J Dilla, colui che forse è stato il dj più influente della scena anni 90 e primi anni zero, caratterizzato dai suoi beat spezzati. Gran finale poi con la riproposizione del suo recente remix di “Out of time” di The Weekend che ha fatto saltare ancora più forte il pubblico del Parco BussolaDomani.

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Si chiude così questa prima densa sei giorni de La Prima Estate che, oltre ai The National e ai Duran Duran, di cui abbiamo già parlato, ha visto un'altra serie di momenti molto belli da essere ricordati: dallo stratosferico live di Anderson .Paak & The Free National (che dagli ultimi live italiani pre-pandemia è cresciuto tantissimo sia a livello musicale sia come senso dello spettacolo) all'electro suonata da Bonobo, quella vissuta come grande evento catartico da un ispiratissimo Cosmo, come pure il dj set dell'ottimo Mace. Ma anche i nomi cosiddetti “minori” hanno offerto grande motivo d'interesse, tra cui L'Imperatrice, El Mato, gli Easy Life e LNDFK. Arrivederci quindi a La Prima Estate prossima.

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