"Life on Mars?" che rilanciò l'album "Hunky Dory"
Il 22 giugno del 1973 veniva pubblicato su 45 giri "Life on Mars?" destinato a diventare uno dei brani più noti e apprezzati nella carriera di David Bowie. Il singolo - che sulla facciata B conteneva un altro capolavoro come "The man who sold the world" - raggiunse la posizione numero 3 delle classifiche inglesi vendendo oltre 400 mila copie, e contribuì a rilanciare l'album "Hunky Dory" (pubblicato il 17 dicembre del 1971).
La storia di “Life on Mars?” è particolarmente curiosa, e l’abbiamo raccontata qui. A seguire ne festeggiamo l'anniversario riportando la versione originale e altre versioni interessanti di questo brano immortale.
A cura di Maurilio Giordana (titolare del blog “My way”)
David Bowie
Scritta dallo stesso Bowie e prodotta da Ken Scott, la canzone era stata registrata nei Trident Studios di Londra nell'aprile del 1971 con un arrangiamento d'archi ideato da Mick Ronson e il contributo al pianoforte di Rick Wakeman.
Barbra Streisand
La grande cantante americana incise la sua versione nel 1974 per l'album "Butterfly". Quando nel 1976 la rivista “Playboy” chiese a Bowie un parere sulla cover della Streisand, il suo giudizio fu impietoso: "Maledettamente brutta! Mi dispiace Barb, ma era davvero orribile". Sarà forse per questo che la cantante non ha mai più in carriera interpretato un altro brano di Bowie.
Rick Wakeman
Nel 1995 il tastierista inglese si "riprende" la canzone pubblicando la versione strumentale del brano per il disco "Piano Album". Negli anni Wakeman ha spesso riproposto dal vivo quella che ha dichiarato "la migliore canzone alla quale abbia lavorato nella mia carriera".
Divine Comedy
Probabilmente la migliore cover in circolazione del capolavoro di Bowie, l'unica in grado di avvicinarsi all'originale. Venne registrata dal vivo nel 1990 e pubblicata nel 2003 nella compilation "Starman" distribuita in allegato al numero di marzo alla rivista “Uncut”. Ad accompagnare la voce di Neil Hannon c'è il pianoforte di Yann Tiersen.
Lorde
I BRIT Awards del 2016 si tennero poche settimane dopo la scomparsa del cantante. Nel corso della cerimonia, l'omaggio a Bowie fu realizzato con un medley delle sue canzoni che si chiuse con toccante versione di "Life on Mars" cantata da Lorde accompagnata da alcuni dei musicisti della band di Bowie. Nel video qui sotto a partire dal minuto 10.30.
Seu Jorge
Una versione per chitarra e voce (e con testo in portoghese) di "Life on Mars?" incisa nel 2004 dal cantautore brasiliano è contenuta nella colonna sonora del film di Wes Anderson "The Life Aquatic with Steve Zissou".
Chris Martin
Il cantante dei Coldplay non ha mai nascosto la sua ammirazione per Bowie e ha dichiarato che "Life on Mars?" è la sua canzone preferita nel repertorio del musicista britannico. Questa è la cover del brano proposta nel corso del 2016 nel corso della trasmissione condotta da Howard Stern.
Enrico Ruggeri
Ruggeri rende omaggio a uno dei suoi miti dichiarati nel triplo album "All In - L'ultima follia di Enrico Ruggeri" pubblicato nel 2009 (che contiene anche la cover di "Diamond Dogs"). Ruggeri ha anche spesso proposto il brano dal vivo.
Fall Out Boy
Nel 2013 - ospite del programma condotto da Zane Lowe per la BBC Radio 1 - Patrick Stump dei Fall Out Boy regala ai fan della band americana questa inaspettata versione chitarra e voce del brano.
Flaming Lips
Questa versione fu registrata dal vivo nel 1992 negli studi della BBC per lo show di John Peel e pubblicata solo nel 1996 all'interno dell'EP "This Here Giraffe".
Frida
"Liv på Mars" è la versione in svedese del capolavoro di Bowie (con testo firmato da tal Ove Junsjö). Compare nel secondo album da solista di Frida, pubblicato nel 1975 con il titolo di "Frida ensam".
CO.RO. feat Lyen
Il premio per la peggiore cover rimane in Italia grazie alla versione "eurodance" incisa nel 1995 dai CO.RO, la formazione creata da Emanuele "Paps" Cozzi, Jay Rolandi e Maurizio Rossi che due anni prima avevano già massacrato un altro capolavoro come "Because the night". La voce è quella di Lyen, della quale non si conosce la vera identità. E forse è meglio così.