Bonobo, producer da Grammy tra live e clubbing
Dici “producer” e pensi a chi fa musica solo con computer. Ma Bonobo, ovvero il DJ e musicista inglese Simon Green, è molto di più di questo stereotipo: dai dischi che fondono elettronica raffinata con musica suonata arriva a live show complessi. Concerti uniscono il suono di una band con l'elettronica, il mondo del clubbing con quello della musica live suonata più tradizionale.
Dopo ben due nomination ai Grammy 2022 nella categoria musica elettronica - per le sue collaborazioni con Totally Enormous Extinct Dinosaur e Olafur Arnalds - Bonobo sarà in Italia per un’unica data il 22 giugno a La Prima Estate, nella stessa sera de La Rappresentante di Lista.
Dall’IDM alla musica suonata (e ritorno)
Il confine tra la musica elettronica e quella suonata è ormai sempre più labile, e da tempo: chi arriva dal pop e dal rock fa abbondante uso di elementi campionati e di suoni sintetici (ri)prodotti; allo stesso modo DJ e producer integrano i cosiddetti “live electronics” con strumenti classici suonati sul palco. D’altra parte, in quel vario mondo che va sotto l’etichetta di IDM ("Intelligent Dance Music"), molti artisti hanno un passato suonato più classico, come Four Tet - che ha esordito in una band punk, a Caribou, per citare due nomi tra tanti. E allo stesso modo, artisti come i Radiohead, hanno incorporato nella loro musica e nei loro show elementi IDM o semplicemente elettronici. Insomma: cadere nel vecchio luogo comune che “chi fa il DJ non suona” è un errore. E Bonobo ne è la dimostrazione.
Chi è Bonobo
Bonobo, al secolo Simon Green, dai primi anni 2000 è uno dei nomi di punta della Ninja Tune, etichetta fondata dai Coldcut Matt Black e Jonathan More, all’avanguardia nell’elettronica indipendente ma con frequenti incursioni in diversi generi, dal soul-rock moderno degli Heavy al post-rock del celebratissimi Black Country, New Road.
Arriva dalla cosiddetta scena downtempo, ma negli anni ha frequentato diverse declinazioni dell’elettronica: bass, 2step, UK garage, ma anche sfumature house e soul, collaborando frequentemente con vocalist e dando una forma canzone alle sue produzioni: in “Black sands” del 2013, per esempio, ha collaborato con Erykah Badu. Un passo ancora più avanti nel 2017 con “Migrations”, che unisce composizioni eteree come la title-track (con il piano di John Hopkins) a una serie di canzoni-canzoni (“No reason” con a Chet Faker, “Surface” con Nicole Miglies).
L’ultimo album “Fragments”
Uscito lo scorso gennaio, è il culmine di questo percorso tra musica elettronica e suonata, tra sperimentazione e canzone: Come ne scriveva Michele Boroni nella recensione di Rockol:
Sono proprio questi frammenti di serenità, vivacità e leggera inquietudine che lo rendono un disco perfetto per accompagnarci in questi tempi ancora un po' incerti ma che ci permettono di vedere la luce in lontananza. (…)
“Fragments” in effetti ha il titolo giusto perché al suo interno si trovano pezzi di brani dowtempo (“Tides”), garage piaciona (“Rosewood”), elettronica d'ambiente alla Four Tet (“Age of Phase”), elettroacustici stile Cinematic Orchestra (“Elysian”), IDM fatta bene (“Sapien”) e pure un flirt con le trap con la star di YouTube Joji (“From you”).
Cosa fa dal vivo Bonobo
Da diversi anni, Bonobo ha tradotto questa musica da studio in un live-show suonato, dove la componente elettronica c’è, ma le canzoni sono smontate e rimontate per essere suonate da una band.
“
Per me, suonare dal vivo è un buon modo per far vivere il disco in una forma diversa”, ha raccontato recentemente. “Per questo tour ho una versione leggermente aumentata della band che ho usato l'ultima volta: mi piace l'idea di lavorare con un palco pieno di musicisti. C'è ancora un sacco di elettronica, ma c'è un batterista, ci sono le tastiere e io suono il basso. Credi di avere un'idea di come si svilupperanno certe parti quando le dai ai musicisti per farle suonare, ma ti sorprendono sempre".
Per farsi un’idea dello show che Bonobo porterà a La Prima Estate il 22 giugno, unica data italiana, questo è il video di una recente (e stupenda) performance radiofonica.