“Je so accussì” è il titolo della nuova e terza prova sulla lunga distanza di Serena Brancale, un progetto pensato per presentare l’immagine matura della cantante pugliese in cui convivono mille sfaccettature di un grande Sud, dal dialetto barese all’Africa, dall’omaggio a Pino Daniele, alla figura della donna.
“È un manifesto per chi non si sente collocato in un solo genere musicale, ma fa la propria musica domandandosi chi è se stesso e non che musica fanno gli altri”, ha spiegato la cantante, presentando il suo nuovo lavoro, da cui è tratto il brano “La dolce vita” che Serena ha registrato in una versione live per Rockol. Ha aggiunto:
“Facciamo che io sono così. E non son jazz, non sono soul. Sono Serena che canta la sua musica senza porsi mille domande. Potrebbe sembrare una scelta strana quella di inserire così tanti featuring diversi tra loro, ma il fil rouge tra questi artisti è l’attaccamento alla loro origine, alle loro radici. Voci distanti ma libere, provenienti dal sud. Un diverso Sud. La donna è al centro delle canzoni, non per essere cool e intavolare un discorso sull’emancipazione bensì ricordare che le donne sono madri, sorelle, amiche semplici. Che riempiono la loro giornata di semplici abitudini. Mi auguro che questo disco possa essere un piccolo passo per un nuovo rinascimento, che possa far ballare e riflettere. Che strappi un sorriso in questo momento in cui di felicità ce n’è bisogno e non dobbiamo mollare”.
L’album, pubblicato lo scorso 25 marzo, è stato anticipato dal singolo “Pessime intenzioni” con Ghemon e la cover di “Je so' pazzo” di Pino Daniele in collaborazione con l’artista camerunese Richard Bona. Quest’ultima traccia è accompagnata da un video introdotto da un messaggio di Quincy Jones, il quale ha avuto modo di ascoltare e apprezzare il nuovo disco di Serena Brancale, che a Rockol ha raccontato:
“Quincy Jones ha ascoltato il mio album e ha apprezzato molto il mix tra jazz e folk, tra il dialetto barese e Nu soul. C’è un brano che a lui è piaciuto particolarmente, per questo l’abbiamo lasciato fuori per collaborare in futuro nell’arrangiamento”.
Serena Brancale nasce a Bari nel 1989 da una famiglia di musicisti e si forma studiando musica classica, teatro e danza. Alla tenera età di 14 anni recita nel film "Mio cognato" di Alessandro Piva e si diploma dunque in canto jazz al Conservatorio Niccolò Piccinni, prima di incidere due dischi per il progetto "Camera sould", dal gusto anni '70. Nel 2011 fonda il "Serena Branquartet", compagine con la quale si esibisce dal vivo proponendo brani a metà strada tra il nu-soul e il jazz. Nel 2015 porta la sua musica all’attenzione di pubblico ampio venendo selezionata al Festival di Sanremo 2015 nella sezione "Nuove proposte” e sul palco dell'Ariston Serena Brancale presenta il brano “Galleggiare”, contenuta poi nell’omonimo album. Nel 2018 ha poi dato vita a un nuovo progetto di stampo nu-soul uscito nel 2019 con il titolo “Vita da artista”, con - tra le altre cose - la collaborazione con Willie Peyote. A distanza di quasi tre anni dal precedente disco, Serena è tornata con il nuovo e terzo album “Je so accussì”.
Ecco la tracklist e la copertina di “Je so accussì”:
Like a melody (feat Roshelle)
Pessime Intenzioni (feat. Ghemon)
Donna (feat Margherita Vicario & Fabrizio Bosso)
Je so’ pazzo (feat. Richard Bona)
La dolce vita
Viento ‘e Terra
Je So Accussì
Sta Uagnèdd
Rinascimento (feat. Davide Shorty)
Alleria