Sanremo 2022, il diario di Giovanni Truppi: il battesimo del palco

Il cantautore racconta in prima persona a Rockol la sua esperienza al Festival: la quarta puntata

Oggi, il terzo giorno del Festival ed è l’indomani della prima volta che ho cantato la canzone, del mio battesimo sul palco di Sanremo, sono molto contento di essermi messo alle spalle questa prima volta perché sentivo un po’ di responsabilità, dal momento che c’è stato un grande lavoro mio e di molte persone a monte di questi 3 minuti di canzone. Speravo di eseguirla senza inconvenienti tecnici e così è stato, sono contento, mi sentivo bene.

In realtà l’aspetto televisivo, quello che conosco di meno e che era la parte più ignota, non è così invasivo. Non è stato complicato da gestire, almeno dall’interno, anche se non so l’effetto che ha fatto da fuori. Quindi ho cantato la canzone, sono tornato dentro e stavo sbagliando l’uscita. Poi ho fatto delle cose con le radio, ancora con i vestiti di scena, sono salito in camerino e mi sono spogliato e siamo tornati in albergo, dove abbiamo finito di vedere il festival con tutti gli altri, anche con chi non era venuto nei camerini con me.

Non ho dormito molto stanotte, c’era un po’ di adrenalina, ma sono comunque riuscito a riposare. Stamattina abbiamo ripreso con le interviste. Ieri sono contento di avere cantato presto anche perché l’attesa, che è la parte più seccante di tutto, è stata minore. Dal punto di vista dello show credo sia stato un bene cantare a quell’ora. Stasera mi aspetto che ci sia un bilanciamento, e quindi di fare le ore piccole. Magari farò un pisolino pre-serale. A domani!

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