Sanremo 2022, le prove: Elisa incanta e La Rappresentante di Lista è trascinante

Abbiamo potuto ascoltare e vedere l’esecuzione delle canzoni sul palco dell’Ariston con l’orchestra. Arrivano delle sorprese: alcuni brani si confermano da podio, altri perdono potenza.

La dura legge del palco non mente mai. I giornalisti, oggi, hanno potuto assistere dal vivo alle prove in vista della prima serata del Festival, in programma domani, martedì 1 febbraio. Non mancano, come ogni anno, le sorprese: la messa in scena, con gli arrangiamenti orchestrali, può valorizzare brani inaspettati o frenare canzoni che al primo ascolto sono apparse di un’altra pasta. Lo spettacolo televisivo e il livello della performance alla prima vera prova ufficiale poi faranno il resto, ma per il momento possiamo dire che fra gli artisti più convincenti e che ci sono piaciuti maggiormente ci sono Elisa, La Rappresentante di Lista, Mahmood e Blanco, Emma, Dargen D’Amico, Giovanni Truppi, Highsnob e Hu. Le prove sono partite in salita a causa di alcuni problemi tecnici, ma hanno restituito una prima fotografia cristallina delle canzoni in gara. Diversi artisti le hanno affrontate con gli abiti di scena: questo perché, dovessero risultare positivi al Covid durante la manifestazione, rimarrebbero in gara grazie ai video girati proprio durante le prove di queste settimane.

Massimo Ranieri - "Lettera al di là del mare"
Testo e musica di Fabio Ilacqua.

Una canzone che arriva dagli scrigni del passato con chitarre e pianoforte ad accompagnare la voce. La parte strumentale passa da momenti delicati a scoppi potenti, valorizzando l’orchestra: il timbro di Ranieri ci mette un po’ a riscaldarsi e a trovare un equilibrio anche a causa di qualche problema tecnico.

Noemi - "Ti amo non lo so dire"
Testo di Alessandro La Cava, Mahmood. Musica di Dario Faini, Alessandro La Cava, Mahmood.

Un pezzo di Mahmood, cantato da Noemi, in abito bianco, e scandito dal suono della batteria. Un crescendo di parole serrato in cui spicca il ritornello graffiato dell’artista. La canzone, sul palco dell’Ariston, arriva un po’ più decisa rispetto alla prima tornata di ascolti, ma le parole corrono veloci: si sente che è stata scritta dalla voce di “Rapide”.

La Rappresentante di Lista - "Ciao ciao"
Testo di Veronica Lucchesi e Dario Mangiaracina. Musica di Veronica Lucchesi, Dario Mangiaracina, Roberto Calabrese, Roberto Cammarata, Carmelo Drago, Simone Privitera.

Veronica Lucchesi e Dario Mangiaracina, al loro secondo Sanremo consecutivo, giocano sul palco, si inseguono, si mettono schiena contro schiena, scalciano, dando corpo e vita al ritmo funk e disco. Vogliono divertirsi e si vede dalla coreografia. In tv funzioneranno e scalderanno il pubblico.

Yuman - “Ora e qui”
Testo di Tommaso di Giulio. Musica di Francesco Cataldo, Yuman.

Cori soavi e chitarre leggere: un salto nella black music con il vincitore di Sanremo Giovani che spinge con la voce. La canzone, che sembra scritta per un musical, piano piano si inspessisce sotto il profilo del sound e verso la fine raggiunge l’apice.

Gianni Morandi - "Apri tutte le porte"
Testo di Lorenzo Jovanotti. Musica di Lorenzo Jovanotti e Riccardo Onori.

Una “Stasera mi butto” 2.0. Morandi, con un testo di Jovanotti, porta una canzone spensierata anni ’60. Un brano che grazie ai fiati trasmette positività. “Stai andando forte, apri tutte le porte, gioca tutte le carte. Fai entrare il sole”: la canteranno anche i più piccoli.

Giusy Ferreri - "Miele"
Testo di Giusy Ferreri. Musica di Federica Abbate, Fabio Clemente, Alessandro Merli.

Canzone dai ritmi delicati, ma che non esplode mai. Anche sul palco dell’Ariston il brano induce a pensare che possa scoppiare da un momento all’altro, ma la fiammata non arriva. Ferreri, in abito elegante nero, inizia e chiude facendo giocare la voce con un piccolo megafono.

Dargen D'Amico - "Dove si balla"
Testo di Dargen D’Amico, Edwyn Roberts e Gianluigi Fazio. Musica di Dargen D’Amico, Edwyn Roberts e Gianluigi Fazio e Andrea Bonomo.

“Fottitene e balla”, canta Dargen D’Amico, con i suoi immancabili occhiali da sole, mentre interpreta un inno liberatorio. Nella centrifuga finisce anche un pizzico d’attualità. Lo presenta con convinzione e stile. La canzone si candida a essere uno dei tormentoni del Festival. Il pezzo ha una forte componente elettronica, ma si integra bene con l’orchestra.

Achille Lauro feat. Harlem Gospel Choir - "Domenica"
Testo di Lauro De Marinis, Simon Pietro Manzari, Davide Petrella. Musica di Matteo Ciceroni, Mattia Cutolo, Gregorio Calculli, Simon Pietro Manzari.

Finalmente si vede e si sente l’Harlem Gospel Choir, che abbraccia sia la canzone pop rock sia la coreografia della voce di “Rolls Royce”. La parte finale è tutta incentrata sulle voci calde delle sei coriste black. Lauro, nonostante il pezzo abbia una struttura molto simile a sue vecchie canzoni e crei un effetto flashback, tiene bene il palco.

Rkomi - "Insuperabile"
Testo di Rkomi, Alessandro La Cava. Musica di Rkomi, Alessandro La Cava, Francesco Catitti.

Guanti neri e total black, Rkomi porta all’Ariston un pezzo in cui la chitarra fa da asse portante. Ma il suono rock, durante le prove, è meno trascinante e potente rispetto a quanto percepito agli ascolti. L’arrangiamento con l’orchestra non sembra valorizzare pienamente l’accelerazione sonora del pezzo.

Mahmood e Blanco - "Brividi"
Testo di Mahmood e Blanco. Musica di Mahmood, Blanco e Michele Zocca.

La voce di Mahmood è un diamante raro. Blanco rimane un passo indietro, ma è giusto sia così. Insieme presentano una ballata dolce, un duetto in cui il timbro di “Blu celeste” rappresenta la parte più carnale. Si guardano negli occhi, trasmettendo empatia. Sul palco dell’Ariston la canzone acquisisce punti.

Michele Bravi - "Inverno dei fiori"
Testo di Alex Andrea Vella, Michele Bravi, Alfredo Rapetti. Musica di Francesco Catitti, Federica Abbate, Michele Bravi.

Elegante e sicuro di sé, Michele Bravi porta un brano che non ha sbavature sonore. Grazie all’orchestra la melodia diventa più densa: un inizio pacato e sussurrato per poi dare forma a un’onda di ritmo e intensità che si alza parola dopo parola. Gli archi ne accrescono l’emotività.

Ana Mena - "Duecentomila ore"
Testo di Rocco Hunt. Musica di Federica Abbate, Rocco Hunt e Stefano Tognini.

Ana Mena arriva all’Ariston, fra fiati e archi che scalpitano, con l’obiettivo di far muovere il corpo. La melodia ricorda troppo “Amandoti” dei CCCP, pompata e trasformata in un pezzo condito da ritmi latini ed elettronica un po’ cheap.

Emma - “Ogni volta è così”
Testo di Davide Petrella, Emma Marrone. Musica di Davide Petrella e Dario Faini.

Il microfono si spegne a metà esibizione. “Meglio oggi che mercoledì”, sorride Emma prima di ripetere la prova. La canzone è intensa. La cantante cerca lo sguardo di Francesca Michielin, direttrice dell’orchestra. Il brano, rispetto agli ascolti, arriva con una forza maggiore grazie a una performance da guerriera.

Irama - "Ovunque sarai"
Testo di Irama. Musica di Irama, Giulio Nenna, Pablo Miguel Lombroni Capalbo, Vincenzo Luca Faraone.

È un Irama diverso da quello che ci si sarebbe aspettato. Calca l’Ariston con una ballata dal testo semplice che richiede un’importante interpretazione vocale. L’artista, vestito da indiano rockettaro, non sfigura e l’arrangiamento valorizza il pezzo scandito dal suono costante del pianoforte.

Elisa - "O forse sei tu"
Testo di Elisa e Davide Petrella. Musica di Elisa.

Vestita come una regina delle nevi, si mette al centro del palco e regala una delle esibizioni migliori della giornata. Archi, coro, pianoforte e chitarre creano un’atmosfera onirica. L’arrangiamento è curato, studiato per valorizzare al meglio la voce. Uno degli artisti più attesi di questa edizione che non delude le aspettative.

Giovanni Truppi - "Tuo padre, mia madre, Lucia"
Testo di Giovanni Truppi, Pacifico, Niccolò Contessa e Marco Buccelli. Musica di Marco Buccelli, Giovanni Truppi e Giovanni Pallotti.

Lontano dal mondo del Festival, presenta un brano ricco di sfumature. Si presenta in canotta e lascia parlare i sentimenti. Chitarra e voce, supportato da un arrangiamento minimale, ma non banale, mette in scena un racconto personale. Una canzone da ascoltare più volte per comprenderne la profondità.

Sangiovanni - "Farfalle"
Testo di Sangiovanni, Alessandro La Cava. Musica di Alessandro La Cava e Stefano Tognini.

L’ex concorrente di Amici porta ritmo, vivacità e un ritornello che si attacca in testa come una gomma da masticare: “Non volano farfalle, non sto più nella pelle. Ho perso le emozioni, me le ritrovi tu?”. Il giovane artista si integra bene nelle dinamiche dell’orchestra e il pezzo ne beneficia.

Le Vibrazioni – “Tantissimo”
Testo di Roberto Casalino. Musica di Roberto Casalino, Francesco Sarcina, Niccolò Verrienti.

Brano piacevole che dal vivo, con la grande esperienza live della band di Francesco Sarcina, cresce e infonde energia. Fa piacere vedere una band affiatata sul palco dell’Ariston, capace di disegnare la propria visione della musica in modo cristallino.

Ditonellapiaga con Rettore - "Chimica"
Testo di Ditonellapiaga e Donatella Rettore. Musica di Ditonellapiaga, Alessandro Casagni, Benjamin Ventura, Edoardo Castroni e Valerio Smordoni.

Ditonellapiaga è a suo agio sul palco, disinvolta e sensuale. Rettore si diverte e non molla di un centimetro. Il pezzo è tutto incentrato sul ritornello in cui si ripete la parola “chimica” in modo martellante. Due diverse generazioni si abbracciano.

Iva Zanicchi - "Voglio amarti"
Testo di Emilio Di Stefano. Musica di Vito Mercurio, Italo Ianne e Celso Valli.

Canzone nel solco della tradizione italiana che fa volare indietro nel tempo: Zanicchi in abito nero canta sicura di sé: “Voglio amarti nei pensieri, nelle mani, voglio amarti con l’anima e di più”. L’assolo di chitarra regala un po’ di verve al pezzo.

Highsnob e Hu - "Abbi cura di te"
Testo di Highsnob e Hu. Musica di Highsnob, Hu, Andrea Moroni, Fazio De Marco.

Il rapper spezzino e l’artista marchigiana, come i Coma_Cose nella passata edizione, mettono in scena un gioco di sguardi e di intreccio voci. Nell’arrangiamento orchestrale le sfumature urban non si disperdono, ma anzi vengono valorizzate grazie all’inserimento degli archi.

Fabrizio Moro - "Sei tu"
Testo di Fabrizio Moro. Musica di Fabrizio Moro e Roberto Cardelli.

Una ballata sentimentale, dalle diverse facce, con il pianoforte al centro a fare da corollario. Il pezzo ha bisogno di un’interpretazione vigorosa: il cantautore non porta in scena una delle sue migliori performance. Ha i numeri per fare molto meglio.

Aka 7even - "Perfetta così"
Testo di Aka 7even e Vincenzo Colella. Musica di Aka 7even, Max Elias Kleinschmidt, Gianvito Vizzi, Renato Luis Patriarca.

Il finalista di Amici sprizza energia da tutti i pori e la incanala in un brano pop dalla costruzione sonora lineare. “Sei bella così così così, nei tuoi difetti, nelle imperfezioni, baby giuro che tu sei perfetta così”: il testo non spicca per originalità, ma il ragazzo ha carattere.

Tananai - "Sesso occasionale"
Testo e musica di Tananai, Davide Simonetta, Paolo Antonacci e Alessandro Raina.

L’artista si mostra con una visione della canzone a fuoco e sfoggia anche una buona tenuta del palco. Il pezzo si muove fra passato e presente, con richiami al cantautorato, ma anche al mondo più contemporaneo. L’arrangiamento regge.

Matteo Romano - "Virale"
Testo di Matteo Romano, Alessandro La Cava, Federico Rossi. Musica di Dario Faini, Alessandro La Cava, Federico Rossi.

Non tutto gli riesce con facilità e disinvoltura. Il giovane artista di Sanremo Giovani gioca con il sali-scendi della voce quasi a rievocare lo stile di Mahmood. Il pezzo vuole contenere tanti, forse troppi, diversi strati musicali.

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