Suonando la California: Country Joe and the Fish, "I-Feel-Like-I'm-Fixin'-To-Die"

Un viaggio di tre settimane fra gli album epocali del "San Francisco Sound", raccontati da Maurizio Galli e Aldo Pedron

Country Joe and the Fish – I-FEEL-LIKE-I’M-FIXIN’-TO-DIE (Vanguard Records, VRS 9266, Lp, 1967, USA)

Lato A: The Fish Cheer / I-Feel-Like-I’m-Fixin’-To-Die-Rag / Who Am I / Pat’s Song / Rock Coast Blues / Magoo
Lato B: Janis /Thought Dream / Thursday / Eastern Jam / Colors for Susan

Country Joe Mcdonald (voce, chitarra acustica e ritmica, organo), Barry Melton (voce, chitarra a 12 corde, chitarra solista, chitarra ritmica, kazoo), David Cohen (calliope, chitarra, organo, campane, clavicembalo), Bruce Barthol (basso, voce, armonica a bocca), Gary “Chicken” Hirsh (batteria, congas)

Nel bel mezzo della Summer of Love, Country Joe and the Fish pubblicano ELECTRIC MUSIC FOR THE MIND & THE BODY, album d’esordio del 1967, un caleidoscopio di suoni ed emozioni, uno degli album più riusciti dell’epoca e uno dei primi dischi a dettare i canoni della musica psichedelica e di protesta americana del periodo. Solo sei mesi dopo esce "I-Feel-Like-I’m-Fixin’-To-Die-Rag" che contiene la versione definitiva del loro inno contro la guerra ed è base per il titolo dell’album. Infiammerà due anni dopo nel 1969 la platea di Woodstock.

Canzoni e composizioni che hanno il pregio e la fortuna d’essere marchiate da quella delicata atmosfera propria di un periodo storico, politico e musicale irripetibile. "I-Feel-Like-I’m-Fixin’-To-Die-Rag" è un pezzo contro la guerra nel Vietnam, una satira sociopolitica, un esplicito invito alla ribellione collegiale, generale e nell’immaginario collettivo passa alla storia per il grido che Country Joe McDonald lancia nei concerti invitando il pubblico allo spelling della parola “F-U-C-K”, esortando la folla a reagire contro una politica estera che voleva gli Stati Uniti impegnati in una guerra già persa. L’apparizione del gruppo a Woodstock nel 1969 coinvolge in questo grido mezzo milione di persone con un Country Joe schierato, aggressivo.

"I-Feel-Like-I’m-Fixin’-To-Die-Rag" è una canzone ragtime in cui Country Joe, strofa per strofa, attacca le varie categorie apostrofandole in modo diretto e ironico, dai generali che manipolano la guerra ai manager di Wall  Street, chiedendo la testa di Nixon. 
Nella versione su album, anziché “GIVE-ME-A-F-U-C-K” Country Joe e la sua band intonano un più innocuo “GIVE-ME-A-F-I-S-H”.

Sempre riferendoci a "I-Feel-Like-I’m-Fixin’-To-Die-Rag", va anche detto che Babette, la figlia del trombonista e pioniere di New Orleans Edward “Kid” Ory, affermò che Country Joe si era appropriato della melodia di un classico come "Muskrat Ramble" inciso da Louis Armstrong & His Hot Five nel 1926 (formazione di cui faceva parte Kid Ory, autore del brano stesso). Nel 2005 un giudice respinse la richiesta confermando il copyright di Country Joe McDonald, affermando che Kid Ory, o meglio la figlia, aveva aspettato troppo tempo per fare il reclamo e la denuncia!

Nelle prime copie e nell’album originale made in Usa è allegato un poster, “The Fish Game”, con un gioco pieghevole.
Un disco di folk-blues, con forti venature lisergiche, melodie orientali, psichedeliche, sperimentazioni varie e un pizzico di jug-music, in particolar modo in "Thursday", come quella che proponeva Country Joe agli esordi nel 1964 con la sua Instant Action Jug Band.

"Eastern Jam" (firmata Barthol, Cohen, Hirsh, Melton) ha chiare influenze psichedeliche con il solismo sferzante di Barry Melton e si contrappone, ad esempio, alla dolce e romantica "Janis", un piccolo valzer caratterizzato dall’armonica a bocca di Bruce Barthol (nel 1971 si unirà al gruppo inglese Formerly Fat Harry) e una sentita dedica in ricordo della storia d’amore di Country Joe con la Joplin. 
"Rock Coast Blues" è una canzone d’amore in chiave rock, mentre "Magoo" è la traccia più psichedelica dell’album. Country Joe si conferma uno stravagante guerrigliero freak, ma anche un valido autore di canzoni come l’introversa "Who Am I", "Thought Dream", di oltre 6 minuti, e la strumentale "Colors for Susan". 


Il testo di questo articolo è tratto da "L'onda sulla baia", di Aldo Pedron e Maurizio Galli, Arcana edizioni.  (C) 2021 Lit edizioni S.a.s. per gentile concessione

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