Lontani i tempi dei suoi leggendari show nei locali dell'underground capitolino, i palchi che puntualmente a fine concerto erano non lerci, di più, con farina sparsa ovunque (pure addosso agli amplificatori), uova, pesci morti e naturalmente polli, e poi quelle urla infernali: "Ultimi", "Schifosi", "Vi dovete spaventare". Tutto testimoniato da video su YouTube che oggi sono cult tra i suoi seguaci. Un video shock, nel 2016, allarmò non poco i fan: il musicista chiedeva aiuto, raccontando di essere affetto da problemi cardiocircolatori e di trovarsi in condizioni economiche precarie. A distanza di cinque anni da quelle confessioni, dopo un silenzio più o meno lungo, Richard Benson torna. E lo fa con nuova musica.
Già lo scorso marzo l'ex virtuoso di "Jukebox all'idrogeno" - il finto programma di approfondimento musicale che Verdone gli fece condurre nel suo "Maledetto il giorno che t'ho incontrato", riprendendo le celebri trasmissioni di Benson sulle reti televisive laziali - aveva sorpreso i fan con un nuovo brano, "Nel respiro del vento" ("Mi piacciono i chitarristi mostruosi, come Paul Gilbert e Michael Angelo, ma mi piacciono anche le ballate"), seguito da "Nona nota", una sorta di reboot dei suoi celebri show su Rete Oro e TeleVita. Evidentemente, Richard c'ha preso gusto.
Il musicista ha ora pubblicato una nuova canzone, intitolata "Processione": l'ha pubblicata proprio su YouTube. Nel video, appare in condizioni tutto sommato buone: niente giacche di pelle, come ai tempi d'oro, e il bastone infernale non si sa che fine abbia fatto. Ma Benson non rinuncia alla parrucca corvina e agli occhiali da sole. Suona il brano in un giardino, ripreso da qualcuno con un cellulare. E a proposito del pezzo, dedicato alla moglie Ester Esposito, racconta:
Mi ricorda un po' i tempi in cui stavo con gruppi famosi come Le Orme, i Camaleonti, il Rovescio della Medaglia, il Buon Vecchio Charlie, le mie collaborazioni con la Pfm, i New Trolls, gli Area, gli Osanna, il Balletto di Bronzo. C'è qualcosa degli Anni '70. La prima parte è composta da tutti accordi discendenti che mi sono inventato io, la seconda parte è un piccolo inciso con rivolti di accordi, la terza è composta da accordi ascendenti, che salgono, ed è strumentale. Vorrei dedicare questo pezzo a mia moglie Ester.
L'ultimo album di inediti di Richard Benson è "L'inferno dei vivi": uscì sei anni fa, nel 2015, prodotto da Federico e Francesco Zampaglione dei Tiromancino, che lo definirono "un'opera rock che mescola metal, horror, rock parodistico e delirio". Se non lo avete ancora ascoltato, recuperatelo: ne vale la pena. Lunga vita a Richard Benson.