Dopo gli Home Visit, si sono ormai concluse le selezioni per i concorrenti che parteciperanno ai live di X Factor che inizieranno giovedì 28 ottobre. Il talent show musicale condotto da Ludovico Tersigni entra così in una delle sue fasi più calde. Si sono formate le squadre dei quattro giudici del talent, che quest’anno si è presentato al pubblico nel segno dell’inclusione e dell’abbattimento dei generi e delle categorie. Manuel Agnelli spiega che cosa significa per lui la “contaminazione”, ripercorre la sua carriera e racconta il perché della sua curiosità musicale e della voglia di sperimentare. Intervistare il giudice rocker di X Factor (l'intervista completa si può ascoltare guardando il video qui sotto) è anche l’occasione per sottolineare come le band e il rock, in queste ultime edizioni, stiano sempre prendendo più spazio. Per la voce degli Afterhours questo non è un “miracolo”, ma è frutto di un lavoro all’interno del programma e anche di una tendenza generale, quella che sta portando tanti ragazzi a riscoprire la magia del suonare uno strumento.
Immancabile una riflessione sui Maneskin, che Agnelli ha contribuito a far conoscere in modo significativo tanto da essere considerato da loro stessi un mentore: “Sui Maneskin tante cose non sono state capite. Ci sono i farisei che credono di sapere la verità su cosa sia rock and roll e su che cosa non lo sia, non so chi abbia dato loro questo tipo di laurea perché in realtà sono proprio loro a non essere rock. Se qualcuno paragona i Maneskin ai Sonic Youth non ha capito un cazzo. I Maneskin sono un gruppo mainstream, si possono paragonare agli Aerosmith. Da sempre hanno voluto essere mainstream. La chiave di lettura dei Maneskin è il loro talento performativo, la loro freschezza e il fatto che in questo momento rappresentano il contemporaneo. Non ha senso l’analisi musicale dei Maneskin, ma ha senso capire il fenomeno Maneskin. Poi uno è liberissimo di non farseli piacere, ma comprenderli significa comprendere il linguaggio dei ragazzi d’oggi”.