Gli organizzatori di Area Sanremo (qui la nosta intervista con Filippo Biolé, presidente della Fondazione Orchestra Sinfonica di Sanremo) hanno istituito quest'anno la figura del garante, che ascolterà le esigenze e le problematiche dei partecipanti al concorso, sottoponendole all’attenzione della Commissione di Valutazione, della Fondazione Orchestra Sinfonica e della direzione artistica. Il garante di questa edizione sarà Massimiliano Longo, direttore di All Music Italia: lo abbiamo intervistato.
Qual è stato, finora, il tuo rapporto con Area Sanremo?
È una manifestazione a cui sono molto legato, e per motivi diversi. Credo di conoscerla abbastanza bene e sotto diversi punti di vista, avendoci avuto a che fare in diverse vesti. Come produttore ho iscritto in gara un artista per tre edizioni, in una delle quali siamo arrivati fra gli 8 vincitori con un brano che poi è stato cantato da Laura Pausini.
Sono stato giurato in due tappe lombarde nell'anno in cui ci si inventò le selezioni esterne con Area Sanremo Tour. In questo caso fu un'esperienza pessima, che si svolse con modalità poco chiare che mi costrinsero a puntare i piedi (era stato chiesto alla giuria di far passare 20 partecipanti su 21 presenti!).
Ho imparato infine a conoscerla ancora meglio come direttore di All Music Italia perché ho realizzato in passato delle vere e proprie inchieste, rivolgendo domande scomode e spesso ricevendo risposte poco concrete. Ho potuto farlo grazie ai ragazzi iscritti che, fin da quando abbiamo iniziato ad occuparci della manifestazione, sono stati i miei occhi e le mie orecchie con le loro segnalazioni.
In realtà, va detto, io amo profondamente Area Sanremo, che considero l'unica realtà che potrebbe essere un'oasi felice per gli emergenti italiani. Lontana dal talent show e dai suoi meccanismi, e lontana dall'obbligo che i partecipanti abbiano contratti discografici. Per questo mi aspetto sempre tanto da chi gestisce, lavora e plasma questo concorso.
Insieme al direttore di Rockol, tempo fa avete presentato una proposta di revisione organizzativa della manifestazione. Come è stata accolta?
Io e Franco Zanetti abbiamo un pensiero simile su molte cose, e una reciproca stima per cui, anche sui punti in cui non siamo d'accordo, ci confrontiamo alla pari - nonostante lui abbia un'esperienza molto più lunga della mia.
Quando abbiamo presentato insieme questa proposta in realtà la cosa ha destato interesse, in un primo momento, ma poi ci sono state le dimissioni dell'allora presidente dell'Orchestra Sinfonica di Sanremo, Livio Emanueli, e purtroppo tutto è caduto nel vuoto. Però abbiamo portato a casa, almeno, una novità significativa: la trasparenza dei voti dei componenti della Commissione, che da due anni sono resi noti con la pubblicazione sul sito di Area Sanremo.
Come è avvenuto il tuo coinvolgimento di quest'anno?
Mi ha chiamato Massimo Cotto, il direttore artistico di quest'anno, per il tramite di Riccardo Vitanza di Parole & Dintorni, l'ufficio stampa di questa edizione. Io e lui non ci conoscevamo direttamente ma abbiamo avuto dei trascorsi travagliati nell'ultima edizione diretta da lui, quella del 2019, in quanto, prima da solo e poi con "Striscia la notizia", avevo evidenziato diverse criticità nella giuria, nelle assegnazioni delle borse di studio, oltre al fatto che alcuni produttori sembravano avere accesso con troppa regolarità alle fasi finali del Contest.
Cotto quell'anno ha faticato, a mio avviso, a gestire la situazione. Del resto si identifica Area Sanremo con il suo direttore artistico, ma in realtà ci sono molte più componenti coinvolte nell'organizzazione e nella realizzazione del contest.
Quell'anno il mio "attacco" non era diretto a Massimo: anzi, voleva essere un aiuto per evitare determinate situazioni. Credo che col senno di poi abbia capito il mio intento e, in qualche modo, anche apprezzato l'ostinazione con cui cerco di "proteggere" a modo mio Area Sanremo. Per questo mi ha chiamato e mi ha proposto un ruolo inedito, quello del garante per i partecipanti. Ruolo che ci fu solo in un'edizione, credo nel 2004, dopo che la manifestazione venne bloccata per un anno. E pensa che l'unico altro garante fu proprio il vostro direttore, Franco Zanetti.
Quando è stata annunciata la tua presenza nel ruolo di garante, che reazioni hai avuto dai tuoi lettori e dai tuoi colleghi?
Dai colleghi che scrivono di musica, salvo qualche rara eccezione, poche reazioni. Diciamo che non è un ambiente, il nostro, in cui tutti gioiscono dei traguardi altrui...
Ho avuto delle belle reazioni e ricevuto complimenti anche gratificanti da parte di persone della discografia, sia delle major sia delle etichette indipendenti, dagli uffici stampa e dagli artisti emergenti.
Loro, insieme ai lettori di All Music Italia, sono stati i più entusiasti e mi hanno manifestato fiducia: segno che, probabilmente sono riuscito nell'intento di far capire, in questi anni, i miei buoni propositi.
Quale sarà il tuo compito, nello specifico?
Io ce l'ho abbastanza chiaro in testa, ma credo che sarà poi sul campo che lo capirò appieno.
Posso dirti che in questi anni mi sono accorto di una cosa: i ragazzi provano paura nel segnalare errori, criticità o anche nel fare semplici segnalazioni. Si aspettano sempre che qualcun altro lo faccia per loro.
Ogni volta che ho ricevuto segnalazioni, in passato, mi è sempre stato chiesto: 'per favore non fare il mio nome... le persone in questo ambiente sono sempre le stesse e prima o poi le reincontrerò...' e frasi simili.
Credo che la diffidenza nei confronti dei contest e più in generale dei meccanismi discografici sia normale, e qualche volta anche fondata: significa che non siamo riusciti noi, e parlo in generale, non nello specifico di Area Sanremo, a offrire un quadro davvero trasparente. Ma la paura di far valere le proprie ragioni, se ci sono, quella non dovrebbe esistere.
Per questo vorrei che il mio ruolo fosse in primis quello di una persona che gli iscritti potranno incontrare ad Area Sanremo, a cui potranno parlare o scrivere riportando eventuali perplessità, criticità, segnalazioni. Io farò, come del resto già ho fatto in passato, da tramite, e riporterò alla direzione artistica e alla commissione tutto ciò che avrò avuto modo di verificare.
Allo stesso tempo continuerò ad osservare, mi documenterò e cercherò di mettere tutti nelle condizioni di fare il proprio lavoro al meglio, evidenziando situazioni che magari dall'interno possono sfuggire. Insomma, potrei farmi un sacco di nuovi nemici, come al solito...
Qual è la tua opinione personale sui componenti della Commissione?
Il fatto che Zanetti sia presidente della Commissione (nella prima parte delle selezioni, poi cederà il ruolo al Maestro Vessicchio) è stato determinante nella mia scelta di accettare questo ruolo. So come lavora Franco: è una persona diretta, che non le manda a dire e che spesso ha dimostrato di avere fiuto nello scouting (del resto la più importante autrice della discografia musicale attuale, Federica Abbate, è stata scoperta da lui a 'Genova X Voi').
Mauro Ermanno Giovanardi l'ho incontrato alcune volte quando lavoravo con Syria. È un cantautore molto attento e una persona, da quel che ho potuto constatare, garbata ma cazzuta al tempo stesso. Fa mille cose e, soprattutto, conosce le difficoltà della discografia attuale. Quindi credo gli sarà facile empatizzare con i ragazzi nel momento in cui individuerà dei talenti.
Marta 'Blumi' Tripodi non la conosco di persona, ma la leggo sulle testate per cui scrive, e la trovo bravissima. Soprattutto la sua è una presenza importante per rendere più complete le competenze della giuria. Lei è un'esperta di musica rap/Hip Hop/Urban, ed oggi è importante avere qualcuno che s'intenda di questo genere musicale.
Credo che sia azzeccata la scelta di avere in Commissione persone che scrivono di musica, che ogni giorno ascoltano musiche di ogni genere e hanno un quadro molto chiaro di quello che accade in tutti i generi musicali.
Cosa ti auguri di poter ottenere, in questa difficile missione?
Mi basta che tutto fili liscio. Che i ragazzi, al di là della delusione, legittima per chi non sarà arrivato in finale, tornino a casa senza dubbi; non necessariamente d'accordo sulle scelte della giuria, ci sta, ma senza sospetti sulla trasparenza di Area Sanremo. Del resto sono anni che cerco di muovermi in questa direzione, e forse provare a farlo dall'interno è la chiave giusta.
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12/10/2021
Area Sanremo, parla il "garante" Massimiliano Longo
Fra le novità di quest'anno c'è una nuova figura professionale
Di Redazione