Nino D'Angelo, listen without prejudice: "Miles Davis e Billy Preston mettevano le mie canzoni"

"Mi avvisò il mio bassista la mattina. Fa: 'Hai visto che ha detto Miles Davis?'. Dico 'ma chi è? Un nuovo giocatore del Napoli?'. Onestamente, questo Davis non lo conoscevo. Sentivo solo i cantanti napoletani. Forse, i Beatles avrei riconosciuto".

"Nessuno l'ha scritto". Nino D'Angelo lo ripete più volte, nella lunga intervista pubblicata oggi sulle pagine del Corriere della Sera - firmata da Candida Morvillo - in cui ripercorre le tappe principali della sua carriera e racconta i pregiudizi che ha incontrato lungo la strada per il successo. 

Il 64enne cantante napoletano, pronto a tornare sulle scene con un nuovo album di inediti, si toglie qualche sassolino dalle scarpe. Nei confronti della critica che per anni lo ha ignorato, se non massacrato, e degli snob. E lo fa partendo da un ricordo speciale: un'intervista del 1986 in cui Miles Davis rivelò di aver apprezzato alcune canzoni della voce di "'Nu jeans e 'na maglietta". Racconta Nino D'Angelo:

Mi avvisò il mio bassista la mattina. Fa: "Hai visto che ha detto Miles Davis?". Dico "ma chi è? Un nuovo giocatore del Napoli?". Onestamente, questo Davis non lo conoscevo. Sentivo solo i cantanti napoletani. Forse, i Beatles avrei riconosciuto.

A proposito di Beatles, il cantante ricorda poi la collaborazione con Billy Preston, il musicista che suonò con il quartetto di Liverpool in "Let it be", per l'album "...e la vita continua" del 1991: 

Billy Preston stava in Italia e venne lui da me, perché a casa di Miles Davis mettevano le mie canzoni. Io stavo facendo un disco, gli piacque Chicco di caffè , si mise a suonare il piano. E poi l'ha suonata nel disco, c'è proprio lui che suona. Quasi nessuno l'ha scritto.

All'elenco delle soddisfazioni che s'è preso nell'indifferenza generale, Nino D'Angelo aggiunge anche la vittoria del David di Donatello, battendo con la colonna sonora del film "Tano da morire" quella de "La vita è bella" di Nicola Piovani:

Mi sento mettere una mano sulla spalla e sento Roberto Benigni che mi fa nell'orecchio: hai vinto il David. Così fu. Benigni era candidato con Nicola Piovani per La vita è bella , era il mio avversario e non è che era uno qualsiasi. Ho battuto un premio Oscar, ma pure questo nisciuno l'ha scritto.

Nino D'Angelo ha poi svelato il motivo che nel pieno del successo lo spinse a fare le valigie e a lasciare la sua città, Napoli. Una mossa che per anni i coincittadini non gli perdonarono.

Me ne sono andato perché hanno sparato due volte contro casa mia. La camorra. Volevano i soldi. Vedevano il successo. Telefonavano, minacciavano. La seconda volta, hanno sparato dentro casa, il proiettile è entrato nella stanza dove mio figlio Vincenzo dormiva nel lettino. Siamo scappati in un giorno. Un peccato, perché devo tutto alla città, i napoletani mi adorano: piace che uno di loro ce l'ha fatta senza aiuti.

Il nuovo album sarà il primo di Nino D'Angelo dopo nove anni: il precedente, "Tra terra e stelle", uscì nel 2012. Nel 2019 il cantante si è presentato in gara al Festival di Sanremo con "Un'altra luce", in coppia con Livio Cori.

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