L'estate 1985 è probabilmente il momento di maggior popolarità del Boss: "Born in the U.S.A" è uscito da un anno, ha venduto milioni di copie in tutto il mondo. Dopo un primo giro di concerti nei palazzetti nell'84, Springsteen conquista gli stadi. Il nuovo album dal vivo documenta questa fase, con la registrazione di una delle sei notti al Giants Stadium in New Jersey nell'agosto dell'85, dove Bruce tornò a casa da eroe.
Per i fan italiani questa pubblicazione è una mezza delusione, perché si spera da tempo la pubblicazione del concerto di San Siro dello stesso tour, svoltosi meno di 2 mesi: fu il leggendario debutto in Italia del Boss, il picco del tour europeo e uno dei concerti più memorabili della sua carriera. Invece, è stato scelto un concerto casalingo, quello del 22 agosto, la 4 delle sei notti - le ultime due furono aggiunte in corsa perché la richiesta era enorme, con gente che passò la notte fuori da punti di prevendita senza poi riuscire ad avere i biglietti.
Alcune registrazioni delle sere precedenti finirono nel box "Live '75-'85", ma questo è del tutto inedito. In scaletta ben 10 canzoni su 12 da "Born in the U.S.A.", più la b-side "Pink cadillac", che si può sentire qua sotto. Nei bis compare anche Little Steven, che era uscito dalla E Street Band e sostituito da Nils Lofgren. Presenti anche tre cover, oltre a "Twist and shout": "Trapped" di Jimmy Cliff, "This Land Is Your Land" di Woody Guthrie e "Jersey girl" di Tom Waits.
Ecco la scaletta/tracklist del concerto