Continuano gli effetti del brutto episodio di discriminazione occorso ad Aurora Leone del collettivo dei The Jackal: ieri sera, alla vigilia il direttore della Nazionale Cantanti l'ha allontanata da un tavolo perché donna - nonostante fosse stata coinvolta dalla stessa nazionale come parte del cast della Partita del Cuore in programma stasera.
Gianluca Pecchini, il dirigente della nazionale responsabile dell'episodio, si è dimesso. Si legge nel comunicato, postato anche sui social
La Nazionale Italiana Cantanti è amareggiata profondamente e si scusa di quanto accaduto ieri sera durante la cena ad Aurora Leone. La nostra è una storia di 40 anni di inclusione e di solidarietà, periodo nel quale siamo sempre stati in prima linea a sostenere i deboli e i diritti di tutti. Oggi a Torino si gioca una partita importante, ogni 100.000 euro in meno raccolti sono 15 diagnosi in meno e 15 potenziali morti in più. Siamo profondamente addolorati di questo grande equivoco in quanto in 40 anni non ci siamo mai trovati a dover gestire una simile situazione
Per tutte queste motivazioni, io, Gianluca Pecchini, dirigente della Nic, mi assumo la responsabilità di quello che è accaduto dimettendomi dal mio incarico in attesa di parlare personalmente con Aurora Leone. Ci tengo però a sottolineare, a scanso di equivoci, che nessun artista si è reso conto dell’episodio in questione; i presenti si sono accorti di quello che stava accadendo nel momento in cui Aurora e Ciro si sono alzati per andarsene via
A questa notizia hanno risposto i The Jackal con un post sui propri social, di fatto criticando la comunicazione della nazionale che riduce tutto a "un grande equivoco". Non è un malinteso, scrivono i Jackal, e vanno tenuti separati i piani dall'episodio dalla necessità di fare beneficenza per una giusta causa:
Prendiamo atto delle dimissioni del dirigente della nazionale cantanti in seguito al “grande equivoco” di ieri sera. Noi speriamo che quanto successo non venga ridotto a questo: un malinteso. C'è un discorso più ampio che va oltre la vicenda personale, il sessismo e il maschilismo come problemi reali che riguardano ogni giorno milioni di donne.
Invitiamo tutti però, come ha fatto Aurora nelle prime storie pubblicate a caldo ieri notte, a non confondere i problemi: non è giusto che quanto accaduto abbia delle conseguenze negative sulla raccolta fondi, missione che la nazionale cantanti porta avanti con impegno da 40 anni.
Dopo l’appello del capitano e presidente della Nazionale Italiana Cantanti Enrico Ruggeri e dopo la rinuncia del membro storico Eros Ramazzotti a scendere in campo, continuano ad arrivare le reazioni.
La prima è il forfait di diversi cantanto Shade, Ermal Meta Random, Briga, Alberto Cazzola (Lo Stato Sociale) e Alberto Urso, e Andro dei Negramaro. Ieri aveva pubblicato questo post, in cui diceva che avrebbe aspettato l'evoluzione della situazione per decidere se scendere in campo. Poco fa ha pubblicato un altro post in cui spiega la sua decisione.
ho scelto il rispetto per la ricerca, per Aurora Leone, per tutte le donne. Già da questa mattina ho deciso di lasciare Torino e di non scendere in campo questa sera al fianco della Nazionale Cantanti per la Partita del Cuore.
È con profondo rammarico che mi sottraggo a questo impegno nobile e giusto a sostegno della ricerca, ma in seguito a quanto accaduto ieri sera ad Aurora durante la cena della Nazionale, la decisione si è fatta irrinunciabile.
Di tutt'altro avviso Sandro Giacobbe, storico membro della nazionale cantanti, che in un'intervista a MOW magazine ha dichiarato che si tratterebbe di "una bufala per avere più follower":
L’unica cosa certa è che questa persona (Aurora), con il suo amico (Ciro) sono stati fatti arrivare il giorno prima perché distanti (venivano da Napoli) e quindi per alleggerire la trasferta. Loro tra l’altro giocavano nella squadra della Ricerca, però si sono seduti al tavolo della Nazionale cantanti, per cui gentilmente gli è stato fatto notare che quel tavolo non era il loro e sono stati fatti accomodare all’altro tavolo. Si sono seduti e hanno mangiato. Poi, probabilmente in quella situazione qualcuno ha pensato di cavalcare l’onda per far scoppiare un po’ di rumore mediatico.