Little Steven, il chitarrista di Springsteen, dice: "Non male, questi Maneskin"

Il piccolo grande endorsement del musicista della E Street Band, che fa sapere di apprezzare la band romana in gara all'Eurovision Song Contest.

Incredibile, ma vero. Little Steven, il chitarrista noto ai più per la sua collaborazione con Bruce Springsteen, che accompagna sui palchi come membro della E Street Band dal 1975, ha ammesso di apprezzare i Maneskin.

Il piccolo endorsement è arrivato su Twitter. Il gruppo romano è attualmente a Rotterdam per rappresentare l'Italia all'Eurovision Song Contest 2021 con "Zitti e buoni", dopo il primo posto al Festival di Sanremo. I bookmakers considerano Damiano David e soci i favoritissimi alla vittoria. Un utente ha domandato a Steven Van Zandt, che ha origini italiane (il nonno era calabrese, i genitori della nonna napoletani: nacque con il nome di Steven Lento, poi lo cambiò in Van Zandt ereditandolo dal secondo marito della madre), cosa ne pensasse dei Maneskin, considerati ambasciatori del rock di questa edizione della manifestazione. E Little Steven non si è tirato indietro. Ha risposto dicendo: "Non male! L'ultima volta che ho visto l'Eurovision c'erano tutte ballate. Quindi mi sembra un bel cambiamento".

La risposta dei Maneskin non si è fatta attendere: "Faremo del nostro meglio per portare del rock su quel palco: grazie, Stevie!".

L'edizione 2021 dell'Eurovision Song Contest, la prima realizzata in era di pandemia, è partita lo scorso martedì con la prima delle due semifinali (l'altra è in corso di svolgimento). Dal momento che l'Italia è uno dei paesi fondatori dell'Ebu, l'unione europea di radiodiffusione, che organizza il festival, ha accesso diretto alla finale, insieme a Spagna, Germania, Francia, Regno Unito e il paese ospitante, in questo caso i Paesi Bassi.

Vuoi leggere di più su Maneskin?

rockol.it

Rockol.com s.r.l. - P.IVA: 12954150152
© 2025 Riproduzione riservata. Rockol.com S.r.l.
Privacy policy

Rock Online Italia è una testata registrata presso il Tribunale di Milano: Aut. n° 33 del 22 gennaio 1996