Musica e listini: Tencent crolla e brucia un terzo del suo valore

Si diventa noiosi quando a fare il titolo di una rubrica è sempre lo stesso protagonista, ma tant’è: per la terza settimana consecutiva tocca a Tencent Music (TME), ma il motivo è di segno opposto stavolta. Il DSP cinese brucia infatti in cinque giorni il 34% del suo valore “grazie a” due sedute consecutive da -18% e -11%. In settimana aveva annunciato buoni dati con la trimestrale, salvo una flessione negli utenti unici mensili attivi (ne abbiamo parlato qui). Apparentemente la visione finanziaria occidentale, rappresentata da HSBC che pochissimi giorni fa alzava il target price di Tencent Music a $ 35, è stata minimizzata da quella orientale ma pessimistica della banca China Reinassance, che sostiene invece che la crescita attesa della piattaforma è già stata scontata nella sua valutazione. Di qui la violenta correzione. Resta interessante notare che TME continua a valere non solo più di un anno fa, ma anche di sei mesi fa.
Di fronte a questa debacle, passa in second’ordine l’ulteriore discesa di Spotify, che ha perso il 5,16%: la piattaforma di Daniel Ek, considerate le più recenti oscillazioni, in questo momento vale il 16% in meno rispetto a un anno fa.
Mentre il big tech galleggiava intorno alla pari e il settore della discografia non dava particolari segni di sè, il comparto live continuava in rosso con Live Nation a -1% e in profondo rosso con CTS Eventim che dopo lo scorso -6,90% ha continuato a calare di altri 6,44 punti percentuali. Il che apparentemente contrasta con la visione rosea comunicata dai vertici del gruppo in procinto di una riapertura sempre più prossima; ma, se la visione fosse corretta, allora saremmo di fronte a un ‘buy’.
Il segno verde? Le buone notizie sono arrivate da Hipgnosis con un +2,94%. La sensazione del mercato è che il valore del catalogo che Merck Mercuriadis sta accumulando sia superiore a quanto espresso dai valori di borsa.
Di seguito, il dettaglio dei principali titoli osservati in ordine alfabetico.
- CTS Eventim: il titolo della casa madre di TicketOne, quotata allo Xetra tedesco, scende a € 49,40; l’azienda adesso è capitalizzata 4,7 miliardi di euro.
- Hipgnosis: la ‘song management company’ di Merck Mercuriadis sale a £ 123, con una capitalizzazione di 1,59 miliardi di sterline.
- Live Nation: la multinazionale del live quotata al NYSE perde un punto e chiude a $ 84,04: la sua capitalizzazione è di 18,32 miliardi di dollari.
- Spotify: la piattaforma musicale svedese quotata al Nyse chiude a $ 261,31; l’azienda è ora capitalizzata 49,7 miliardi.
- Tencent Music: il DSP musicale cinese quotato al Nyse, chiude a $ 20,10 ed ora vale 33,7 miliardi di dollari.