USA, tornano al lavoro i dipendenti di AEG e Live Nation

A quasi un anno da poderosi tagli messi in atto per far fronte alla gravissima crisi del settore causa dall’emergenza sanitaria da Covid-19, AEG e Live Nation, i due principali competitor sul mercato della musica dal vivo statunitense, hanno annunciato il reintegro dei dipendenti messi in congedo non retribuito all’inizio della pandemia: “Possiamo confermare che la società ha attivato un programma per un pieno riemergere dal nostro piano riguardante la forza lavoro durante l’emergenza sanitaria, e non vediamo l'ora di dare il benvenuto a tutti i dipendenti interessati nei prossimi mesi”, ha fatto sapere il presidente di AEG Jay Marciano, specificando come il processo di riposizionamento del personale si compirà entro il prossimo primo aprile.
Allo stesso modo Live Nation ha richiamato i propri dipendenti congedati lo scorso mese di aprile, quando il presidente della società Michael Rapino, “data l'incertezza associata alla durata delle condizioni attuali a livello globale”, annunciò per l’azienda, rinunciando al 100% del proprio stipendio, “riduzioni salariali, con salari per i dirigenti senior ridotti fino al 50%”, oltre che a “blocco delle assunzioni, riduzione dell'uso di appaltatori, rinegoziazioni degli affitti, congedi e riduzione o eliminazione di altre spese discrezionali, tra cui, tra l'altro, viaggi e intrattenimento, riparazioni e manutenzione, e marketing”.
Oltreoceano il buon slancio della campagna vaccinale di massa ha rimesso in moto il settore del live entertainment, costretto a fare fronte a uno stop generalizzato a partire dalla metà di marzo del 2020.