Squid, la nuova promessa del post-punk inglese

Tra le band emergenti più interessanti della nuova scena post-punk inglese (leggi qui il nostro approfondimento) ci sono gli Squid. Sono guidati da un batterista e realizzano pezzi in cui il rock, il punk, il jazz, l’elettronica e la musica psichedelica trovano un equilibrio. Da tempo i riflettori sono accesi sul rock e sulle sue trasformazioni: il genere, attraverso la nuova linfa vitale del Regno Unito, sta vivendo una nuova meravigliosa era in cui trovano spazio Idles, Fontaines DC (irlandesi, ndr), Shame e tanti altri gruppi giovani, energici e viscerali. Band che si richiamano al passato, ma anche capaci di fotografare con potenza il presente.
Gli Squid, nati a Brighton quattro anni fa (dal sud provengono anche i Black Midi, altra realtà interessante) pubblicheranno l’album di debutto il 7 maggio 2021 via Warp Records (etichetta specializzata in musica elettronica, recentemente sempre più attenta alle mutazioni contemporanee del post punk): il progetto in arrivo si intitola “Bright Green Field” (la cover è la foto principale dell'articolo). Prodotto da Dan Carey, il disco arriva a due anni di distanza dal loro secondo ep, “Town Centre”, ed è composto da undici inediti che, come dimostrano anche i precedenti lavori della band del batterista Ollie Judge, riflettono i tumulti della società contemporanea. In particolare, pur suggerendo un’immagine pastorale tipicamente inglese, il titolo nasconde il racconto di un mondo distopico.
Anche gli Squid, come tutti i gruppi di questa nuova ondata britannica, utilizzano la musica per trasmettere messaggi profondi, raccontare frammenti di vita e denunciare le storture che affliggono le città. Si tratta di un progetto molto atteso, non è un caso che la rivista musicale inglese NME abbia dedicato a questi ragazzi una cover e una lunga intervista in apertura di sito: “Questo album crea un paesaggio urbano immaginario. Le tracce illustrano i luoghi, gli eventi e l’architettura che esistono al suo interno. I progetti precedenti erano giocosi e riguardavano i personaggi, mentre questo lavoro è più oscuro e più interessato allo spazio. Abbiamo accentuato la profondità emotiva della nostra musica”, ha anticipato Ollie Judge, batterista e leader del gruppo. Gli altri componenti sono Anton Pearson, Arthur Leadbetter, Louis Borlase e Laurie Nankivell. Brighton, terra di gabbiani e di onde oceaniche che si infrangono colme di schiuma sugli scogli della Manica, era al centro delle loro precedenti narrazioni, ora il gruppo sembra volare più alto. Gli Squid, al contrario di altre band della nuova scena post-punk, in diversi episodi hanno un’attitudine meno istintiva e muscolare.
Fra i loro punti di riferimento ci sono i Neu!, Mogwai e i Talking Heads. Non prediligono le sfuriate punk, ma preferiscono la contaminazione jazz e un richiamo forte alla libertà sonora della musica psichedelica intrisa di elettronica. Un esempio? “Narrator”, che contiene un featuring con la londinese Martha Skye Murphy, è il singolo di lancio del loro primo progetto, in uscita a maggio. Dura 8 minuti. Di puro godimento.