Peter Hammill, un album di cover (con molte canzoni italiane). Tracklist

Su "La Stampa" del 14 marzo, Marinella Venegoni intervista in esclusiva Peter Hammill, da oltre cinquant'anni voce storica dei Van der Graaf Generator, che è in procinto di pubblicare il suo primo album di cover ("In translation").
"Quando è cominciato il lockdown in Inghilterra mi sono accorto che non riuscivo a cominciare a scrivere nuovo materiale per
me. Così ho cominciato a lavorare alle cover di alcune canzoni, solo come divertimento ed esercizio di registrazione. Poco alla volta è diventato chiaro che questa raccolta di canzoni aveva imprevedibilmente un suo perché".
Nella tracklist, che riportiamo in coda alla notizia, spicca la presenza di ben quattro brani di autore italiano (a conferma del forte legame che Hammill ha da sempre con il nostro Paese - sottolineata anche dalla felpa che il cantante indossa sulla copertina del disco).
Sono "Hotel Supramonte", di Fabrizio De André e Massimo Bubola, dall'album "dell'indiano" del cantautore genovese; "Ciao amore ciao", di Luigi Tenco, la canzone che segnò la sua partecipazione al Festival di Sanremo (Hammill ha ricevuto il Premio Tenco nel 2004), "Il vino" di Piero Ciampi e "Uno dei tanti" di Mogol e Donida.
Quest'ultima è una canzone del 1961, incisa da Joe Sentieri e poi tradotta in inglese da Leiber e Stoller con il titolo "I who have nothing"; fu cantata da Ben E. King, dagli Status Quo, da Tom Jones, da Joe Cocker, ma la versione alla quale si rifà Hammill è quella di Shirley Bassey.
Altre due canzoni hanno riferimenti italiani: si tratta di "Oblivion" di Astor Piazzolla (che Hammill ha conosciuto nella versione cantata da Milva) e di "After a dream" ("Debbo confessare che è stata Alice a introdurmi al pezzo di Fauré con il suo 'Melodie Passagère'" - l'album del 1988).
Nell'intervista Peter Hammill dice di sperare che il tour italiano dei Van der Graaf programmato per lo scorso anno si possa tenere il prossimo settembre.
Tracklist:
The Folks Who Live On The Hill (Kern/Hammerstein)
Hotel Supramonte (De André/Bubola)
Oblivion (Piazzolla/Tarenzi)
Ciao Amore (Tenco)
This Nearly Was Mine (Rodgers/Hammerstein)
After A Dream (Fauré/Bussine)
Ballad For My Death (Piazzolla/Ferrer)
I Who Have Nothing (Magati/Mogol/Leiber/Stoller)
Il Vino (Ciampi/Marchetti)
Lost To The World (Mahler/Rückert)