Bonomi (Confindustria) sulle radio in Italia: ‘Il settore pubblico drena risorse e danneggia il privato’

Carlo Bonomi, Presidente di Confindustria, è stato ospite nella mattina di oggi, giovedì 25 febbraio, della trasmissione di radio RTL 102.5 Non Stop News. Interrogato sullo stato del settore radiofonico italiano a un anno dallo scoppio della pandemia da Covid-19, il numero uno dell’associazione di categoria delle imprese manifatturiere e dei servizi tricolore ha commentato:
“Le imprese editoriali, quindi anche quella del sistema radiofonico si devono confrontare duramente con quella che è una trasformazione digitale e quindi con un periodo pandemico che ha accelerato i processi di trasformazione. Tutto il settore è chiamato a forti investimenti in un momento di crisi e in un contesto dove in Italia per anni si è contrapposto il pubblico al privato nel settore dell’informazione, in un settore fondamentale garantito dalla Costituzione creando però un mostro. Cioè il pubblico se guardiamo all’estero, è un pubblico che è pagato dalla fiscalità generale e deve fare il suo servizio, in Italia per danneggiare il privato si è creato un ibrido, un pubblico che va a drenare risorse soprattutto economiche al privato e quindi danneggiando anche il settore privato, ma non rafforzando quello pubblico. Credo che sia sbagliato proprio il concetto con cui abbiamo affrontato lo sviluppo dell’intero settore. Detto ciò, è chiaro che in un momento di crisi come quello attuale, il tema dei ristori anche a questo settore deve essere affrontato in maniera diversa, si deve mettere mano all’impianto di come è gestito il pubblico”
Confindustria, come azionista di maggioranza del Gruppo 24 Ore, controlla Radio 24, che secondo i rilevamenti di TER - Tavolo Editori Radio relativi al secondo semestre del 2020 è attualmente la decima emittente radiofonica più ascoltata in Italia dietro a Rai Radio 2 (nona), Virgin Radio (ottava), Radio Kiss Kiss (settima) e Rai Radio 1 (sesta).