Pirateria, si allarga l’inchiesta sulla truffa che ha coinvolto Bobby Solo

Stanno emergendo nuovi particolari dall’inchiesta riguardante la truffa messa in atto per mezzo di illeciti depositi di diritti d’autore presso l’ufficio copyright americano di brani già registrati come “Una lacrima sul viso” e “Se piangi, se ridi” di Bobby Solo: come riferisce l’agenzia ANSA lo studio di consulenza italo-statunitense che si era occupato del caso ha fatto sapere che quattro dei conti correnti sui quali venivano versati i profitti dello schema fraudolento sono stati attivati su filiali di istituti di crediti che si trovano nel capoluogo campano.
“Tutte queste prove certificate dalla Corte statunitense e dai gestori di servizi Internet sono già state messe a disposizione della Guardia di Finanza e consegnate alla Procura della Repubblica di Napoli”, ha fatto sapere il team composto da Christopher Newberg del Rodenhouse Law Group e dagli studi legali Gabriele Esposito e Pettirossi in una nota, dove si osserva come il capoluogo partenopeo, con la possibilità di bloccare le violazioni online e di ottenere il risarcimento del danno subìto, grazie ai tabulati Web consegnati su ordine della Corte Federale, "può diventare il simbolo della lotta alla pirateria".
Sul versante musicale la truffa ha coinvolto nomi di primissimo piano sul panorama italiano come - oltre a Bobby Solo - quelli di Mogol e Gianni Bella: grazie al procedimento federale civile statunitense nell’ambito del quale Emme Team ha rappresentato la società di produzione audiovisiva Lux Vide SPA - e alla conseguente consegna alla giustizia italiana dei tabulati Internet su ordine della Corte Federale USA, sarà possibile l'identità dei gestori dei server utilizzati per alcune delle maggiori operazioni di pirateria messe in pratica in italia negli ultimi vent’anni.