Twitch ‘doppia’ i Metallica con musica folk (per ‘colpa’ delle licenze): video

Il fattaccio, se così possiamo chiamarlo, è successo qualche giorno fa in occasione della cerimonia di apertura di BlizzConline, la convention digitale organizzata dalla casa di produzione di videogame Blizzard Entertainment: i Metallica stavano eseguendo - da remoto - un set allestito proprio per l’evento quando, sul canale di Twitch che stava seguendo l’happening, la traccia audio dal vivo della band heavy californiana è stata sostituita da un vago motivo dal sapore folkeggiante.
Un’incursione di hacker ai danni della band, che - all’epoca del file sharing - è stata la più fiera e pervicace rivale di Napster? Niente di tutto ciò. La stessa performance è andata regolarmente online, senza alcun doppiaggio, sui canali YouTube e Twitch ufficiali di Blizzard.
Come rilevato da diversi osservatori internazionali, il problema è il difficile rapporto che per il momento intercorre tra la piattaforma controllata da Amazon e le principali entità discografiche mondiale, con le quali Twitch non ha ancora stretto accordi di licenza per l’utilizzo di opere coperte da diritto d’autore. Nello specifico Blizzard aveva acquisito i permessi necessari per trasmettere il live sul proprio canale, ma il contratto non riguardava la piattaforma nella sua interezza. Così Twitch, per evitare un takedown - ovvero la chiusura coatta del canale in seguito a una segnalazione di infrazione di diritto d’autore - ha preferito ricorrere al goffo doppiaggio.
Il problema, che si trascina da metà 2020 e che ha avuto nella creazione di Soundtrack un (molto parziale) tentativo di risoluzione, è stato analizzato anche da Slait, responsabile - insieme a Hell Raton - di Machete Gaming, divisione dedicata all’intrattenimento digitale della factory italiana Machete: “La musica su Twitch è un problema”, aveva commentato il Dj e producer a Rockol solo lo scorso 16 febbraio, “Dal punto di vista dei creator è una questione molto delicata: io sono un Dj, se faccio un set e arriva un reclamo rischio uno strike o addirittura un ban, che metterebbe a rischio il mio canale. Tutto sommato, però, sono ottimista: credo che la risoluzione di questo problema sia solo questione di tempo. Penso che presto il nodo delle licenze verrà risolto: ne guadagnerebbero tutti, non solo creator e utenti, ma anche - e soprattutto - le major, che potrebbero monetizzare lo sfruttamento del materiale utilizzato nei contenuti”.