AFI: ‘Pronti a collaborare con il governo Draghi per ripartire da musica e cultura’

Per mezzo di una nota firmata dal proprio presidente, Sergio Cerruti, l’Associazione Fonografici Italiani ha salutato con favore l’incarico di Presidente del Consiglio dei Ministri assegnato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella a Mario Draghi, il cui esecutivo passerà dal voto di fiducia del Senato alle 10 di oggi, mercoledì 17 febbraio, e alle 11 e 30 di domani, giovedì 18 febbraio, da quello della Camera. “A nome dell’Associazione Fonografici Italiani auguro buon lavoro al Presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Draghi e a tutto il suo esecutivo”, ha dichiarato Cerruti: “Ringrazio inoltre, il Presidente uscente, Giuseppe Conte, per l’impegno nella lotta alla pandemia da Covid-19 che ha costretto il precedente Governo all’assunzione di decisioni non sempre facili”.
“Quelli che ci attendono saranno mesi decisivi e delicati, che richiederanno una forte propensione all’ascolto, ma soprattutto durante i quali sarà necessario dimostrare una chiara volontà di rilancio del settore musicale e culturale”, ha proseguito Cerruti: “In questo senso auspico che si possa ripartire dalla cultura e dell’intrattenimento che ormai da troppo tempo hanno subito un arresto pressoché totale delle proprie attività. E’, infatti difficile immaginare di superare la crisi e rilanciare l’Italia a livello europeo e internazionale senza investimenti e un programma di lungo periodo che tenga conto delle istanze del comparto”.
“Infine, buon lavoro al ministro Dario Franceschini a cui rinnovo le congratulazioni per la conferma del suo incarico, nella speranza che le vecchie istanze non vengano dimenticate e possano trovare applicazione concreta”, ha concluso Cerruti.
“Serve Mario Draghi? Lo si chiami, ma si faccia in fretta”, aveva dichiarato Cerruti a Rockol lo scorso 19 gennaio, a alla vigilia del voto di fiducia al Senato del governo Conte Bis: “Riguardo il ministro della Cultura: esprimo gratitudine nei confronti di Franceschini, che si è sempre dimostrato vicino al nostro settore, ma credo che ci sia da ripensare l’organizzazione del ministero, che andrebbe profondamente rinnovato con la creazione di un’apposita direzione generale musica, che l’intero settore chiede da anni. La tragicità della situazione impone la necessità di fare qualcosa di eclatante: la si faccia e si smetta di essere il paese del ‘non si può fare’”.