Spotify ‘supera’ l’ufficio: i dipendenti lavoreranno da dove vogliono

Con un post sul proprio blog aziendale Spotify ha annunciato una rivoluzione che interesserà oltre 3000 dipendenti sparsi in tutto il mondo. Il servizio di streaming musicale fondato in Svezia e oggi quotato alla borsa di New York fatto sapere di voler concedere, a chi lo vorrà, lo smart working anche dopo la fine dell’emergenza sanitaria da Covid-19: secondo la nota pubblicata nella sezione “for the record” della piattaforma la società guidata da Daniel Ek ha varato il piano Work From Anywhere (“Lavora da ovunque”), nel quale si annuncia ai dipendenti “l’opportunità di scegliere una modalità di lavoro, indipendentemente dal fatto che preferiscano lavorare principalmente a casa o in ufficio, oltre alla loro posizione geografica”.
Secondo Spotify “il lavoro non è qualcosa per cui i nostri dipendenti vengono in ufficio, ma qualcosa che fanno”: premesso che l’efficacia di una mansione non sia data dal numero di ore trascorso in ufficio, la società ha deciso di “dare alle persone la libertà di scegliere dove lavorare”, sia per aumentare la qualità del lavoro svolto sia per “supportare un migliore equilibrio tra vita professionale e vita privata” per le maestranze. Inoltre, sempre secondo Spotify, “una struttura ‘distribuita’ ci sfiderà a migliorare le nostre pratiche, processi e strumenti di comunicazione e collaborazione”.
“Come parte del nostro costante impegno sul posto di lavoro dinamico, stiamo rivalutando i nostri uffici in tutto il mondo per una maggiore sostenibilità, flessibilità e benessere per garantire che tutti i nostri dipendenti, indipendentemente dalle capacità o dalla situazione, possano lavorare comodamente ed efficientemente”, conclude la nota dell’azienda: “L'obiettivo finale del nostro nuovo approccio alla progettazione è garantire che i dipendenti abbiano un luogo in cui concentrarsi, collaborare e creare, che si tratti di una scrivania, di una sala conferenze o di un bar”.