Si chiama Arya Delgado, ha 26 anni e origini venezuelane. Gli appassionati della scena soul e r&b italiana hanno avuto modo di scoprirne - e di apprezzarne - il talento vedendola sul palco alle spalle di Ghemon e Venerus, che l'hanno scelta come corista per i loro concerti. Ora Arya prova a prendersi la scena.
Lo fa con il suo Ep d'esordio, "Peace of mind": una manciata di pezzi tra nu soul, hip hop e atmosfere black che punta a fare della cantante la Arlo Parks italiana, in un momento in cui il genere sembra essere tornato in voga.
La copertina dell'Ep.
Lo testimonia il successo internazionale non solo della cantante britannica: il suo "Collapsed in sunbeams", accolto con grandissimo entusiasmo dalla critica, è tra le prime sorprese musicali di questo 2021. Ma anche di progetti affini. Celeste, ad esempio: già vincitrice di un Brit Awards lo scorso anno come "Rising star", "astro nascente", la cantante ha appena spedito nei negozi e sulle piattaforme il suo primo disco ufficiale, "Not your muse". E poi Jorja Smith, Emma Mai, Sza e H.E.R.
Al suo Ep Arya ha lavorato per due lunghissimi anni. Il disco ha preso forma pian piano, tra un'esperienza e l'altra, tassello dopo tassello: dal primo pezzo, "Blossoms", fino a "The art of letting go", passando per "A distant night", "Feeling in disguise", "Miles", "Mad".
I riferimenti musicali non possono che appartenere proprio all'universo black, a partire da Lauryn Hill e Erykah Badu: "Snoh Aalegra è un punto di riferimento immenso, per la classe con cui riesce a fondere il soul più dolce alla sua parte più r&b e hip hop. Negli ascolti di questi due anni non è mai mancato Mac Miller, e accanto a lui artiste come H.E.R. e SZA", conferma lei.