Merger Viagogo e StubHub, brusco stop dall’Antitrust UK

L’esame circa la liceità della fusione tra Viagogo e StubHub, i due player principali sul panorama del secondary ticketing globale, ha fatto segnare una brusca battuta d’arresto: la britannica Competition & Markets Authority ha fatto sapere che l’approvazione definitiva dell’operazione sarà subordinata alla cessione, da parte di Viagogo, delle operazioni al di fuori del mercato nordamericano.
La società fondata a Londra ma con quartier generale a Zurigo, per mettersi al riparo da accuse di monopolismo, ha sostenuto di essere in concorrenza non solo con le entità operanti sul mercato secondario ma anche con quelle presenti sul mercato primario, dove operano colossi come la tedesca CTS Eventim e l’americana Ticketmaster, controllata da Live Nation: la tesi è stata rigettata dall’autorità per la concorrenza, secondo la quale la fusione tra le due società “implicherebbe a una sostanziale riduzione della concorrenza nel mercato secondario dei biglietti nel Regno Unito, che potrebbe portare i clienti che utilizzano piattaforme di secondary ticketing ad affrontare commissioni più elevate o un servizio più scadente”.
“Pertanto”, prosegue la nota del CMA, “le attività internazionali di StubHub - anche nel Regno Unito - dovranno essere di proprietà indipendente e gestite da una società separata, senza alcun contributo da parte di Viagogo”.
“La CMA si è concentrata sul garantire che la concorrenza in questo settore funzioni meglio per i consumatori britannici”, ha commentato il presidente dell’antitrust UK Stuart McIntosh: “Dopo aver esaminato tutte le opzioni, compreso lo scioglimento completo della fusione, le evidenze in nostro possesso mostrano come la vendita da parte di Viagogo delle attività internazionali di StubHub possano risolvere i nostri problemi di concorrenza in modo efficace ed equilibrato. La creazione di un'operatività internazionale di StubHub completamente indipendente manterrà il regime di concorrenza nel Regno Unito e contribuirà a garantire che gli utenti di queste piattaforme di ticketing non debbano far fronte a un aumento dei prezzi o a un calo della qualità del servizio”.
La cessione delle operazioni esterne al mercato nordamericano - dove la fusione con StubHub porterebbe Viagogo ad acquistare una consistente fetta di mercato - era un'ipotesi già presa in considerazione dalla società guidata da Eric Baker, che indiscrezioni di stampa davano come sul piatto già lo scorso 12 novembre.