Sanremo 2021, Mogol sul pubblico: ‘Regole siano uguali per tutti’
Il presidente di SIAE e storico paroliere Mogol ha espresso la sua opinione in merito alla polemica che ha infiammato il mondo della musica italiana: la presenza di pubblico - anche se composto da figuranti contrattualizzati - al prossimo Festival di Sanremo. In una nota riferita dall’ADNKronos l’artista ha espresso una posizione molto chiara:
“L’Ariston è un teatro e come tutti gli altri è sottoposto alle limitazioni imposte dalla pandemia. Viviamo un periodo difficile e nessuno deve essere messo a rischio: le regole devono essere uguali per tutti, non servono certo forzature”
Quello di Giulio Rapetti è un intervento di peso assoluto che non mancherà di fare discutere, perché la presenza del pubblico in sala è stata giudicata dal direttore artistico e conduttore dell’edizione 2021 del Festival della Canzone Italiana dirimente: solo lo scorso giovedì Amadeus ha fatto sapere di essere pronto ad abbandonare la conduzione della manifestazione nel caso la RAI scelga di rinunciare alle presenze in platea.
Il dibattito fu aperto dal ministro della cultura Dario Franceschini, che lo scorso 28 gennaio - per mezzo di un tweet - dichiarò di non voler concedere deroghe al dpcm in vigore fino al prossimo 5 marzo (che non prevede la presenza del pubblico nei teatri e nelle sale da concerto) all’Ariston. Dal canto suo Amadeus - e i sostenitori della “soluzione figuranti contrattualizzati” - si appella a un passaggio del decreto che permette l’utilizzo di comparse per simulare la presentazione del pubblico in caso di registrazioni di trasmissioni televisive.
La palla, ora, è nel campo dell’ad del servizio pubblico, Fabrizio Salini: mentre ai piani alti di viale Mazzini si sta lavorando per trovare una soluzione che accontenti tutti - compreso il mondo del teatro, che aveva reagito con veemenza all’eventualità di un’apertura della platea dell’Ariston - si susseguono le voci relative agli sviluppi della situazione.
Il quotidiano Il Tempo, oggi, sabato 30 gennaio, riferisce di un’eventuale sostituzione di Amadeus con il giornalista e conduttore Alberto Matano. Come riferisce l’agenzia ANSA, il presidente della commissione di Vigilanza RAI Alberto Barachini sarebbe per “realizzare un festival solidale, attento all'emergenza sanitaria, alla crisi economica che vive il Paese, alle enormi difficoltà che attraversa il mondo della musica e delle produzioni teatrali e culturali”, nell’attesa che “l'azienda ci comunichi le modalità con cui intende garantire la sicurezza degli artisti e organizzare la manifestazione”.
Il consigliere d’amministrazione RAI Riccardo Laganà, in una nota sulla sua pagina personale Facebook, ha criticato Amadeus, definendo “del tutto irrispettoso nei confronti del cda far trapelare ipotesi o presunte minacce di lasciare la conduzione e direzione artistica del Festival di Sanremo 2021 proprio durante la riunione consiliare”.
Una possibile soluzione è stata proposta - come riferisce l’ADNKronos - anche dal vicepresidente dell’Ordine provinciale di Roma dei medici chirurghi e odontoiatri, Stefano De Lillo, che ha proposto di invitare come pubblico al Teatro Ariston una rappresentanza di personale sanitario già vaccinato contro il Covid-19 a titolo di “premio a tutta la categoria per il lavoro svolto in questi mesi contro la pandemia” e per evitare “di avere l’Ariston vuoto per ragioni di sicurezza”.
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